A Cicchitto non va giù il pranzetto con crisi della Corte di Arcore
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A Cicchitto non va giù il pranzetto con crisi della Corte di Arcore

Non era stato invitato, ma non l'ha digerito proprio il pranzetto di Arcore con crisi dichiarata dal Cav con la Pitonessa, il suo avvocato e Dudù.

A Cicchitto non va giù il pranzetto con crisi della Corte di Arcore
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29 Settembre 2013 - 11.46


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A Fabrizio Cicchitto non è andata giù la decisione improvvisa di Berlusconi di spalancare le porte a una crisi al buio, presa a tavola, ad Arcore, tra il caffè e l’amaro in compagnia della Pitonessa, Daniela Santanché, dell’avvocato delle cento sconfitte Niccolò Ghedini, di Verdini e di Dudù.

Cicchitto ribadisce la sua vicinanza e solidarietà a Berlusconi, ma anche “quello che ho già detto ieri: una decisione come quella di far cadere il governo Letta-Alfano in un momento economico e sociale così delicato e dagli esiti imprevedibili per quello che riguarda la parte finanziaria, non può essere assunta da un ristretto vertice del Pdl, in assenza sia del vicepresidente del consiglio e segretario politico Alfano, sia dei due capigruppo Brunetta e Schifani, ma specialmente senza la riunione dell’ufficio di presidenza e senza l’assemblea dei gruppi parlamentari anche perché, da oggi fino alle prossime elezioni – che nessuno si può illudere che avvengano immediatamente visto che va rifatta la legge elettorale – i parlamentari devono svolgere un ruolo decisivo in Parlamento e sul territorio e quindi il loro ruolo politico è assai importante e non possono essere trattati come delle semplici pedine da manovrare, in modo per di più disordinato, ad opera di pochi dirigenti del partito”.

D’altra parte nel Pdl c’è una certa sofferenza nei confronti della Pitonessa e delle sue improvvisate che piacciono al capo. “Berlusconi avrebbe bisogno di un partito serio, radicato sul territorio, democratico nella sua vita interna, un partito di massa, dei moderati, dei garantisti, dei riformisti e non un partito di alcuni estremisti che nelle occasioni cruciali parlano con un linguaggio di estrema destra dall’inaccettabile tonalità anche nel confronto con gli avversari politici che non dobbiamo imitare nelle loro espressioni peggiori”. “Inoltre – sottolinea – Forza Italia prima e il Pdl poi, hanno come valore essenziale quello della libertà e della democrazia che evidentemente va praticata anche al proprio interno”.

Una stilettata su Angelino Alfano “cancellato con un tratto di penna”. Ma prontissimo a rispondere obbedisco, e come lui Brunetta e gli altri ministri, come fossero impiegati di un padroncino della fabbrichetta. Certo, se siamo arrivati al punto che persino Cicchitto protesta…

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