Amnistia per salvare Silvio: l'ultima cretinata di Mauro
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Amnistia per salvare Silvio: l'ultima cretinata di Mauro

Il ministro della Difesa esalta gli F35. Ma in un fuoriprogramma su Berlusconi ha detto una sciocchezza degna di Giovanardi e Scilipoti. [Emanuele Conegliano]

Amnistia per salvare Silvio: l'ultima cretinata di Mauro
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23 Agosto 2013 - 10.20


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di Emanuele Conegliano

Per la serie un democristiano al giorno, la sciocchezza quotidiana c’è stata oggi propinata da Mario Mauro, ciellino, già berlusconiano, oggi miracolato delle larghe intese e ministro della difesa in quota Scelta Civica, ma pur sempre amico del Cavaliere grazie al quale ha fatto una parte della sua carriera politica.

Al pari di Scajola che da ministro dell’Interno parlava con voce grave di cose che non sapeva, anche Mauro – con l’aplomb del politico di lungo corso – inanella banalità e bestialità da bignami inferiore.
Così dopo aver passato una giornata al meeting di Cl a esaltare gli F35, l’Afghanistan e perfino (udite, udite) l’Iraq, il nostro ci ha regalato una mirabile perla: «Il nodo dell’agibilità politica di Silvio Berlusconi va risolto politicamente, non per via giudiziaria. E con un provvedimento generale, non individuale. Non possiamo far diventare il Parlamento il quarto grado di giudizio, non può essere questa la soluzione. Una soluzione politica è quella che io propongo: amnistia e indulto. Come nel dopoguerra, con l’amnistia Togliatti».

Dopo aver espresso tutta la nostra solidarietà a Togliatti per essere stato non solo tirato in ballo da Mauro ma per giunta in difesa di Berlusconi, è interessante analizzare questa composita proposta.

Traduciamo: «come nel dopoguerra, con l’amnistia Togliatti». Bene. Ma ci sono alcuni piccoli dettagli da mettere a punto: Togliatti diede l’amnistia ai fascisti ma non a Mussolini. Che era stato fucilato tempo prima. La stessa amnistia ai fascisti venne concessa in un contesto storico-politico che produsse la Costituzione che è democratica e antifascista. Quindi: o il paragone storico è una sciocchezza degna del miglior Giovanardi o esige una sua puntuale applicazione: eliminazione di Berlusconi, divieto di fare partiti di proprietà del Cavaliere e poi i vari Bondi, Cicchitto e Schifani passino sereni la loro vecchiaia ai giardinetti.

Con una piccola aggiunta: siete disposti ad ammettere che gli anni del berlusconismo sono stati un regime che ha lasciato in eredità un’Italia tra le macerie?

Seconda: «provvedimento generale, non individuale». Per salvare Berlusconi salviamo tutti, così non potranno accusarci dell’ennesimo provvedimento ad personam. Caspita. Questa è una genialata che fa impallidire perfino Scilipoti. È chiaro. Non salviamo Silvio, ma salviamo tutti gli evasori, perché siamo nel dopoguerra.

Aggiungo: avvantaggiamoci sul programma e amnistiamo anche tutti i condannati per reati sessuali con minorenni, coloro che sfruttano o inducono alla prostituzione, i corruttori e quelli che pagano i testimoni per dire le bugie ai processi. Aggiungiamoci un po’ di reati satellite, tipo chi compra case a sua insaputa con soldi a sua insaputa, chi falsifica i bilanci, chi fa speculazioni e siamo a posto. Questi si chiamano provvedimenti generali, mica individuali.

Comunque qualcosa di buono in questa dichiarazione c’è: Mauro vuole a tutti i costi gli F35. Ma ognuna di queste cretinate è più devastante di una bomba. Vada con un megafono in Afghanistan e ne spari una al giorno: vedrà la fuga dei talebani e noi risparmieremo un sacco di soldi. Poi finita la guerra avrà anche lui l’amnistia. Promesso.

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