Elezioni, quell'incontenibile voglia di televisione
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Elezioni, quell'incontenibile voglia di televisione

L'ossessiva presenza tv di Berlusconi invade ormai anche la piccola emittenza locale. I partiti, poco in mezzo alla gente, si litigano le comparsate video. La dispari condicio.

Elezioni, quell'incontenibile voglia di televisione
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17 Gennaio 2013 - 11.04


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Troppa politica di parole e promesse fa male al telespettatore in overdose, agli ascolti delle emittenti, a forse alla stessa politica. Comunque sia dovrebbero valere attualmente regole di èari attenzione. Correttezza politica e deontologica di un giornalismo terzo e non di tifosi. Ma così non è. Ultimi dato dell’Agenzia della Comunicazione, e nuovi “cartellini gialli” per fallo a quasi tutte le Tv nazionali. Col cartellino rosso scatta l’ammenda in soldi.

Quasi commovente l’attaccamento a candidato ed editore Berlusconi da parte di Studio Aperto e Tg4 (anche senza Emilio Fede), che dedicano a Pdl e Cavaliere, rispettivamente, il 68,77 e il 74,90 della loro attenzione giornalistica sul politico. La7 a sua volta esagera di attenzioni, ma nei confronti di Mario Monti, Movimento5Stelle e Rivoluzione Civile di Ingroia. Poco coperti da Mentana (sempre originale), Pd e Pdl, dice AgCom.

In Rai va un po’ meglio ma al Tg1 pesa ancora il “richiamo della foresta” con uno squilibrio a favore del Pdl. Uno perde il pelo, anche il direttore Minzolini, ma non ancora il vizio. Idem -racconta AgCom- per il Tg2. Sorprendente per molte ragioni il Tg3 di Bianca Berlinguer, mancata candidata nelle liste del Pd. Ed ecco la sorprendente rilevazione statistica di un eccezionale un 8,5 per cento di attenzioni al Grillo a 5 Stelle.

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