Bossi si ricandida e gela Maroni. Lega nel caos
Top

Bossi si ricandida e gela Maroni. Lega nel caos

L'annuncio del Senatur spiazza l'ex ministro dell'Interno. La corsa alla segreteria riparte quando il cambiamento sembrava inevitabile. Tornano scontri e divisioni interne.

Bossi si ricandida e gela Maroni. Lega nel caos
Preroll

Desk Modifica articolo

3 Maggio 2012 - 09.04


ATF

Sembrava fosse uscito di scena, indebolito e messo da parte dopo gli scandali che hanno coinvolto i suoi familiari e il suo “Cerchio magico”. Invece, a sorpresa, Umberto Bossi si ricandida alla segreteria del partito. Una vera doccia fredda per Roberto Maroni, che si è detto “sorpreso” della decisione.

Il senatur ha ribadito ieri sera che correrà alla segreteria e ha affidato alla base, con le primarie, la decisione finale sulla guida del Carroccio. Bossi ha poi fatto sapere che Maroni gli aveva assicurato il suo appoggio in caso di candidatura. Ma l’ex ministro dell’Interno prende tempo e valuta la nuova situazione. Ha comunque commentato «molto positivamente» l’idea di Bossi delle primarie.

Certo è che le tensioni tra maroniani e fedelissimi del Senatur non sono sparite. Maroni su facebook ha commentato: «Peccato che la dichiarazione (a sorpresa) di Bossi abbia consentito ai giornalisti di mettere in secondo piano la protesta fiscale» portata avanti al Lega Unita Day. Insomma, colpa dei giornalisti. Ma – prosegue – «la battaglia continua, in tutti i sensi …».

Leggi anche:  Laura Cartaginese candidata al Parlamento europeo per la Lega di Salvini

E fra i maroniani, se nessuno si azzarda ad attaccare apertamente Bossi, è chiaro che il desiderio è cambiare guida. Il più esplicito è Flavio Tosi: «La sua ricandidatura non me l’aspettavo – dice il sindaco di Verona – E francamente la ritengo inopportuna» e «improbabile». «Ognuno è libero di candidarsi – spiega Tosi – Saranno i militanti a decidere se il segretario sarà ancora lui o qualcun altro. Naturalmente il sottoscritto si augura che sia Roberto Maroni». I maroniani sottolineano che nulla è già deciso, che «il congresso è sovrano» e che «la gente deciderà». Anche Roberto Calderoli ridimensiona le parole di Bossi: «Ha detto si ricandida se lo richiede l’unità del movimento e anche che è pronto a lasciare spazio al nuovo e ai nuovi, e che lui non si ricandida».

Intanto il giornale di partito la Padania tenta un passo in avanti: oggi in edicola avrà per allegato un tagliando in cui i militanti possono scrivere il proprio candidato alla segreteria federale. Ma intanto la dichiarazione ha spiazzato tutti nella Lega, che ora si divide tra chi sostiene la candidatura a segretario federale dell’ex senatùr (sperando in una rivincita per gli uomini vicini a Bossi), tra chi minimizza la frase sottolineando che si tratta di un’affermazione “rubata” in un contesto improprio, e chi si spinge a dire che un rinnovamento al vertice sarebbe invece la cosa più auspicabile.
Una cosa è certa: nessuno osa mettere in discussione in modo frontale la figura di Bossi, leader storico del partito, quasi un simbolo del movimento tra gli elettori del Carroccio.

Native

Articoli correlati