6 a 4 per le donne, palla al centro
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6 a 4 per le donne, palla al centro

Sei assessore e quattro assessori. A Cagliari nasce la nuova giunta di Massimo Zedda e comincia una nuova storia. Ora vanno affrontati i problemi veri di questa città.

Foto di Daniele Casale
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22 Giugno 2011 - 13.45


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Di Claudia Sarritzu

6 a 4 per le donne, palla al centro

Allora la manifestazione delle donne di Se non ora quando, che orgogliosamente ho presentato io a Cagliari, ha un po’ vinto. Scusate ma mi piace gongolarmi di questa cosa.

Ora però inizia la partita e le nostre assessore devono dimostrare di essere in grado di affrontare le sfide che la mia città ha davanti. Quelle che sono passate un po’ in secondo piano durante la festosa campagna elettorale, e che già da oggi -ora che la festa è finita – tornano a tuonare, e sono la disoccupazione, la povertà, il degrado di alcuni quartieri, i poteri forti che continuano ad esserci, magari non in Consiglio comunale, ma nella città più che mai, i giovani che scappano.

Qualcuno ha subito attaccato dicendo che l’età del nuovo esecutivo è alta. Come se avere 50 anni oggi debba diventare un problema e un difetto. La cosa più strana e patetica delle rivoluzioni è che nel momento in cui si compiono, spesso portano con se, in allegato, troppe sciocchezze. Avere creduto in un sindaco di 35 anni e vederlo vincere, sapere che si è costituito un Consiglio comunale di giovani e non di ragazzini inesperti, né di anziani senza più voglie, e poter contare su una Giunta formata da individui che hanno già dimostrato di saper fare durante la loro vita, è per me un vanto. A 25 anni, non voglio per forza assessori di 25 anni che proprio per l’età che hanno si sanno destreggiare sicuramente meno, perché le esperienze avute sono per forza inferiori a quelle di un’altra persona che ne ha 45. Il problema sono i troppi 75enni al potere, non chi ha un curriculum perché ha avuto il tempo di farselo.
Potremo fra qualche mese giudicare negativamente anche questo esecutivo, ma mi piacerebbe vederlo criticato dopo che ha agito, non ora che ha avuto solo la possibilità di sfilare. A Massimo Zedda riconosco il merito di aver capito che la sua giovane età dovesse essere affiancata da persone di esperienza. Il binomio Zedda-Piras, non solo Mirto ma ora anche nuovo esecutivo (scusatemi la battuta facile), da studentessa che conosce la storia di una Preside all’avanguardia, mi rassicura, non mi indispettisce, perché la vicesindaco non ha meno di trent’anni.

Questo è il mio umile parere, ma mica da giornalista, da semplice cittadina, da ragazza inesperta, da banale spettatrice.

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