Il 5 marzo esce il libro di Gino Cecchettin: "Cara Giulia, sei diventata un simbolo pubblico..."
Top

Il 5 marzo esce il libro di Gino Cecchettin: "Cara Giulia, sei diventata un simbolo pubblico..."

Gino Cecchettin ha scritto un libro dedicato alla figlia Giulia, che uscirà il prossimo 5 marzo edito da Rizzoli. "Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico", è l'esordio della lunga lettera firmata da Gino Cecchettin 

Il 5 marzo esce il libro di Gino Cecchettin: "Cara Giulia, sei diventata un simbolo pubblico..."
Giulia Cecchettin e il padre
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Febbraio 2024 - 10.15


ATF

Uscirà il 5 marzo 2024 il libro di Gino Cecchettin, padre di Giulia, e sarà una lunga lettera indirizzata alla figlia, uccisa il 23 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Edito da Rizzoli, il libro si chiamerà “Cara Giulia” ed è stato scritto con Marco Franzoso. Il manoscritto fa parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. 

“Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico”, è l’esordio della lunga lettera firmata da Gino Cecchettin 

“Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande”,

Il padre di Giulia spiega anche come sono nate queste pagine: “Provo ad analizzare dove abbiamo sbagliato, soprattutto noi genitori, padri e madri, dove siamo stati poco presenti e non siamo riusciti a educare i figli all’amore, al rispetto, alla comprensione, ma li abbiamo forse educati a una modalità di vita incentrata sul possesso”.

Leggi anche:  Il ragazzo che ha ucciso Maria Campai ha detto che voleva sapere "cosa si prova a uccidere"

“Questo sto cercando di fare con tutte le mie forze e questo credo sia il modo migliore per reagire a quanto è successo, facendo più rumore possibile, per parlare agli altri genitori e alla generazione dei figli”, spiega Cecchettin.

Native

Articoli correlati