Destra scatenata contro Gualtieri sui figli delle coppie omogenitoriali
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Destra scatenata contro Gualtieri sui figli delle coppie omogenitoriali

Questa mattina il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha effettuato la trascrizione dei primi due atti di nascita esteri dei figli di coppie omogenitoriali. Destra reazionaria all'attacco

Destra scatenata contro Gualtieri sui figli delle coppie omogenitoriali
Roberto Gualtieri
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9 Giugno 2023 - 21.20


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Questa mattina il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha effettuato la trascrizione dei primi due atti di nascita esteri dei figli di coppie omogenitoriali. Gualtieri ha sottolineato che si tratta di un gesto normale, giusto, doveroso e pienamente legittimo. Questa azione ha suscitato ulteriori polemiche, soprattutto in relazione al patrocinio ritirato dal governatore di centrodestra del Lazio, Francesco Rocca, in vista del Pride, la sfilata dell’orgoglio Lgbt+ a Roma.

Il sindaco Gualtieri, tuttavia, è convinto che questa procedura sia pienamente lecita, basandosi su sentenze giuridiche inequivocabili. Egli ritiene che sarebbe ingiusto e sbagliato non procedere con le trascrizioni o farlo in modo parziale. La trascrizione rappresenta il riconoscimento di quanto già stabilito nei paesi di nascita dei bambini, ossia che essi hanno due madri e non solo una. I casi in questione riguardano un bambino nato in Francia da una coppia italo-francese e una bambina nata in Inghilterra da una coppia italo-inglese.

Nonostante le critiche ricevute, il sindaco è deciso nella sua posizione. Egli ribadisce che la Costituzione italiana è chiara e non permette discriminazioni in base all’orientamento sessuale. Ritenendo che tale discriminazione sia illegale e anticostituzionale, Gualtieri afferma di difendere sia la Costituzione che il buonsenso nel riconoscere e tutelare le famiglie diverse.

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Lo scatto in avanti di Roma Capitale arriva da lontano, dallo scorso marzo, quando una circolare del Viminale alle prefetture bloccò le trascrizioni suscitando la sollevazione dei sindaci `disobbedienti´ delle grandi città, tra cui Gualtieri stesso. La destra oppose un muro, convinta che le trascrizioni anagrafiche fossero un modo, di fatto, per sdoganare la pratica dell’utero in affitto. Un dibattito che è proseguito fino a oggi; la Gpa (Gestazione per altri) è stata proprio il punto su cui s’è rotta l’intesa tra la Regione Lazio e il Pride di Roma.

L’ultima puntata del botta e risposta fino a stasera era Rocca che si era detto disponibile a restituire il bollino davanti alle scuse degli attivisti. «Non devo nessuna scusa e nessun grazie alla Regione – afferma però oggi il portavoce del Roma Pride e presidente del Mario Mieli Mario Colamarino – La storia del patrocinio ha mostrato il volto della destra nella nostra Regione». Rocca però, intervistato dal Tg1, non ci sta: lui, ribadisce, l’appoggio l’aveva dato «in maniera convinta» ma «è stato tolto perché sono stati violati gli accordi in riferimento alla maternità surrogata. A me dispiace non poter essere con loro a celebrare l’orgoglio di una identità».

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Il corteo di quest’anno si preannuncia dunque più militante che mai, a partire dal titolo, `QueeResistenza´, e dal carro di testa dove si farà satira sulla ministra della Famiglia Eugenia Roccella. È facile immaginare che anche la Regione Lazio, nei cartelli e negli striscioni, sarà presa di mira. Il resto sarà la consueta festa di ritmo e colore, con le madrine Paola e Chiara e la loro hit `Furore´ a guidare il serpentone che dalle 15 a Piazza della Repubblica attraverserà il centro passando per il Colosseo, i Fori Imperiali e infine Piazza Venezia. Ci sarà anche Gualtieri, fresco di trascrizioni: un asset in più per la sfida di Expo 2030: «Siamo in competizione con altre città, una delle quali è Riad, in cui i diritti Lgbt+ sono calpestati. Expo sarà anche il modo di mostrare il volto di una città aperta e inclusiva. C’è invece il rischio, a Riad, di avere un Expo cupo, oppressivo e oscuro».

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