Maltrattava e insultava i bambini: sospesa maestra d'asilo, ecco cosa ha scoperto la Procura
Top

Maltrattava e insultava i bambini: sospesa maestra d'asilo, ecco cosa ha scoperto la Procura

Sospesa una maestra d'asilo. Le indagini condotte hanno consentito alla Procura di Viterbo di dare solidità ad una ipotesi di «abituale condotta di maltrattamento fisico e psicologico, anche in forma assistita».

Maltrattava e insultava i bambini: sospesa maestra d'asilo, ecco cosa ha scoperto la Procura
Maltrattamenti in un asilo
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Maggio 2023 - 15.02


ATF

Una maestra d’asilo della provincia di Viterbo è indagata per maltrattamenti fisici e psicologici su alcuni bambini della scuola per cui lavora. «Smettila di piangere che ti butto dove butto i rami secchi», ma anche insulti come «scema» o «faccia da cazzo».

Comportamenti per cui è finita indagata dalla Procura e per cui il gip di Viterbo ha emesso un provvedimento che la terrà lontana dall’insegnamento. Almeno per i prossimi dodici mesi. L’indagine dei carabinieri di Viterbo è stata articolata ed è partita dalle segnalazioni fatte dai genitori di alcuni alunni, che avevano notato malessere e sofferenza nei figli, soprattutto quando entravano in contatto con la maestra in questione.

I carabinieri hanno monitorato l’aula per oltre un mese, scoprendo «un `metodo´ educativo e didattico improntato ad un rimarcato autoritarismo, condotte aggressive e comportamenti denigratori, tutti contegni non solo confliggenti con un percorso di sana crescita dei minori in tenera età ma forieri di sofferenze e disagi che si sono spesso protratti negli anni a seguire», come spiegano dal comando di via De Lellis. E questo sarebbe avvenuto quotidianamente.

Leggi anche:  Maestra d'asilo teneva fermi i bambini con la forza, la 45enne è finita ai domiciliari grazie alle intercettazioni

Un esempio. È bastata la risata innocente di un bambino, ritenuta «fuori posto», per far perdere le staffe alla maestra, che ha trascinato l’alunno per un braccio mettendolo in disparte rispetto a tutti gli altri, proferendo parole come «Te dò na papagna», «stai zitta non sei nessuno». Una prassi consolidata. Come le urla a pochi centimetri dal viso che facevo scoppiare i piccoli in un pianto. Le indagini condotte hanno consentito alla Procura di Viterbo di dare solidità ad una ipotesi di «abituale condotta di maltrattamento fisico e psicologico, anche in forma assistita».

«Quotidianamente – proseguono i carabinieri – i bambini sono risultati vittime delle ire della maestra che, con i propri atteggiamenti autoritari, aggressivi e violenti, li sottoponeva ad un clima di paura e frustrazione, fatto acuito dalla incapacità – in ragione della loro tenerissima età – di manifestare chiaramente ai genitori le loro sofferenze». 

Native

Articoli correlati