Migranti, Don Ciotti: "L'Italia è sempre stata generosa, l'Europa deve fare una grande riflessione"
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Migranti, Don Ciotti: "L'Italia è sempre stata generosa, l'Europa deve fare una grande riflessione"

Migranti, Don Ciotti: «Occorre non criminalizzare la povertà, occorre che l'Europa affronti seriamente il problema dell'immigrazione e che l'Italia continui a fare la sua parte nell'accogliere».

Migranti, Don Ciotti: "L'Italia è sempre stata generosa, l'Europa deve fare una grande riflessione"
Don Ciotti, presidente di Libera
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4 Aprile 2023 - 09.58


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Nel Mediterraneo, tra la Libia e l’Italia, c’è un’imbarcazione con 500 persone a bordo in balia del mare grosso e delle intemperie. Una situazione che le autorità stanno tenendo sotto controllo ma il rischio di rivivere i drammmi delle ultime settimane è tanto. Ne ha parlato all’Ansa Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera.

«Occorre non criminalizzare la povertà, occorre che l’Europa affronti seriamente il problema dell’immigrazione e che l’Italia continui a fare la sua parte nell’accogliere. Ma bisogna urgentemente trovare la modalità di affrontare questo nodo perché non si può continuare a respingere, non si può criminalizzare di fatto le ong».

«Abbiamo il dovere di chiederci che cosa fare, non di rincorrere i problemi ma di trovare delle soluzioni che aiutino, per chi è possibile nei propri contesti, per chi non è possibile trovare il modo di accoglierli in altri contesti. L’italia è sempre stata molto generosa. È l’Europa nel suo insieme che deve fare questa grande riflessione».

«Bisogna sentire che abbiamo il dovere di accogliere, salvare le vite. E che ci vuole una volontà politica internazionale per affrontare questo problema dell’immigrazione, che è un problema non emergenziale, ma è un problema che dura da tempo e che andrà davanti. Perché aumenterà il numero delle persone cha lasceranno la loro terra per eventi atmosferici ma anche per i conflitti e le guerre. Ci sono 59 guerre in atto sulla faccia del pianeta e milioni di persone che non sanno dove sbattere la testa. Fuggono dalla violenza, dalla povertà, dalle crisi ambientali, dai conflitti».

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