Morte di Francesco Valdiserri: pm chiede il processo immediato per la ragazza che lo ha investito
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Morte di Francesco Valdiserri: pm chiede il processo immediato per la ragazza che lo ha investito

Dopo quattro mesi di indagini sulla morte di Francesco Valdiserrri la conclusione del pm Erminio Amelio è una richiesta di processo per omicidio stradale (con rito immediato) per la ragazza che era alla guida, la ventitreenne Chiara Silvestri.

Morte di Francesco Valdiserri: pm chiede il processo immediato per la ragazza che lo ha investito
Francesco Valdiserri
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23 Febbraio 2023 - 12.29


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Una tragedia terribile: quattro mesi fa a Roma, su un marciapiede di via Cristoforo Colombo, Francesco Valdiserri, 18 anni, veniva travolto e ucciso da un’auto. Ora la conclusione del pm Erminio Amelio è una richiesta di processo per omicidio stradale (con rito immediato) per la ragazza che era alla guida, la ventitreenne Chiara Silvestri.


La consulenza dell’esperto ha sostanzialmente confermato quello che i vigili urbani avevano riscontrato all’indomani della tragedia. La giovane autista e il suo amico (Datan Pensa) avevano bevuto.


Il tasso alcolemico e l’alta velocità – La ragazza era a digiuno ma aveva preso una birra e “almeno due shottini di sambuca” tanto che il suo tasso alcolemico era di tre volte superiore al limite consentito (tra 1,24 e 1,57). Inoltre marciava a velocità sostenuta (80 chilometri orari contro i 50 consentiti) lungo via Cristoforo Colombo e la sua auto ha anche sbagliato la traversa dove avrebbe dovuto svoltare. A questo si aggiunge anche il test alla cannabis (non negativo). Un insieme di elementi che sono costati la vita al giovane Francesco Valdiserri.

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L’incidente fatale – Una sterzata repentina e Chiara Silvestri è finita sul marciapiede all’altezza di via Giustiniano Imperatore. Francesco è stato centrato mentre l’amico che era con lui (e con il quale tornava dal cinema) si è miracolosamente salvato. Questione di pochi centimetri. E di qualche centilitro in più. Silvestri era “in stato di alterazione psico fisica”, ha sottolineato il pm nell’atto di accusa.

La ragazza: “Sono devastata” –  Chiara Silvestri è in terapia di sostegno psicologico, sta cercando di risalire dallal unga discesa nella quale è precipitata quella sera. E se lettera di scuse non c’è stata, il suo avvocato assicura che è solo perché la sua cliente non è ancora in grado di rielaborare l’accaduto prendendo carta e penna. Ma è distrutta. “Sono devastata, ho ucciso un ragazzo della mia età”, è quanto avrebbe detto al suo legale. In precedenza la ragazza aveva subito una sospensione della patente di alcuni giorni per aver rifiutato di sottoporsi al test del palloncino.

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Chiara vive con la famiglia a Dragona ed è addetta a una società di catering ma al momento è ancora agli arresti domiciliari e dunque non può lavorare. Ora la parola passa al giudice per le indagini preliminari che dovrà valutare gli elementi raccolti dal pm e decidere quando fissare il processo.

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