Cospito, Flick critica Delmastro: "Chi riceve rapporti riservati non li deve divulgare"
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Cospito, Flick critica Delmastro: "Chi riceve rapporti riservati non li deve divulgare"

Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e presidente della Corte Costituzionale sulle rivelazione di Delmastro sul caso Cospito.

Cospito, Flick critica Delmastro: "Chi riceve rapporti riservati non li deve divulgare"
Giovanni Maria Flick
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5 Febbraio 2023 - 10.55


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Delmastro è indifendibile, ma chiaramente Giorgia Meloni lo difende perché – come ha detto Arturo Scotto – più che un premier è un capo banda.

«Il sottosegretario che riceve rapporti riservati li deve usare solo per le finalità per cui gli sono stati consegnati con evidente riferimento ai suoi compiti istituzionali. Le informazioni ricevute per ragioni d’ufficio non possono essere divulgate. Altro problema è ritenere che la violazione del dovere di riserbo possa costituire un reato ai sensi dell’articolo 326 del codice penale, o se non sia semplicemente una violazione della riservatezza e della deontologia».

Così Giovanni Maria Flick, ex ministro della Giustizia e presidente della Corte Costituzionale sulle rivelazione di Delmastro sul caso Cospito.

Cartabia ha sottoscritto per Cospito il 41bis, Nordio può toglierlo? «Certamente ha il potere di revocare un provvedimento amministrativo emanato dal suo predecessore – spiega – . La legge prevede che senta il parere dei magistrati interessati, che però non è vincolante. La revoca deve fondarsi su circostanze o fatti nuovi rispetto alla situazione in cui il 41bis venne decretato».

In merito all’appello firmato dai giuristi, e da lui stesso, per togliere Cospito dal 41bis, Flick sottolinea: «Quel documento chiedeva di accertare in modo attento e scrupoloso le condizioni di salute di chi fa lo sciopero fame e di verificare se il carcere avesse una struttura sanitaria per affrontare peggioramenti ed emergenze. Questo appello lo sottoscriverei anche oggi».ù E sulla visita del Pd in carcere: «I parlamentari hanno il diritto e il dovere di frequentare le carceri per controllare lo stato in cui si trovano e operare perché quel sistema venga cambiato per rispettare l’articolo 27 della Costituzione», afferma l’ex Guardasigilli.

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