Quartiere Prati, è caccia al killer delle tre prostitute: il primo omicidio durante un rapporto con una delle vittime
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Quartiere Prati, è caccia al killer delle tre prostitute: il primo omicidio durante un rapporto con una delle vittime

Il portiere ha visto il corpo insanguinato della prima donna e ha chiamato la polizia. Intervenuta sul posto, la polizia ha trovato nell'appartamento il secondo cadavere e diverse tracce di sangue. Sono al lavoro la scientifica e la squadra mobile.

Quartiere Prati, è caccia al killer delle tre prostitute: il primo omicidio durante un rapporto con una delle vittime
La scientifica al lavoro nel quartiere Prati, Roma.
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18 Novembre 2022 - 12.52


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Il caso delle tre donne uccise ieri a Roma, nel quartiere Prati, è ancora irrisolto. Le vittime erano tre prostitute: le prime due, di nazionalità cinese, sono state trovate in un appartamento di via Riboty, mentre la terza vittima, una transessuale colombiana, in un’abitazione in Via Durazzo. Tutti e tre i delitti sono stati compiuti con un coltello. La polizia è al lavoro, innanzitutto per capire se dietro agli assassinii ci sia la stessa mano. 

È quello di Marta Castano Torres, colombiana di 65 anni, secondo quanto accertato dagli inquirenti, il primo degli omicidi avvenuti ieri nel quartiere romano di Prati. L’aggressione mortale sarebbe avvenuta in un seminterrato di via Durazzo 38 nel corso di un rapporto sessuale. A distanza di poco tempo è avvenuto, poi, il duplice delitto al primo piano di via Riboty. Chi indaga avrebbe ricostruito quanto avvenuto al primo piano dello stabile che confina con piazzale Clodio.

L’uomo si è appartato con una ragazza per avere un rapporto durante il quale l’avrebbe aggredita. Sentendo il trambusto la seconda donna presente sarebbe intervenuta per bloccarlo, ma il killer l’ha accoltellata a morte. In quel frangente l’altra ragazza ha tentato la fuga ma è stata raggiunta sul pianerottolo e colpita.

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Secondo la sorella della donna colombiana trovata uccisa in via Durazzo, in quell’appartamento era presente una telecamera che potrebbe aver ripreso parte o tutto l’omicidio. E una telecamera, stando a quanto raccontato da una donna che lavora nello stabile di via Augusto Riboty, dove sono avvenuti gli altri due omicidi, era presente, nascosta dietro un vaso, anche nell’appartamento in cui lavoravano le due donne asiatiche. Elementi questi su cui sono ora al lavoro gli inquirenti.

A scoprire i primi due omicidi, quelli delle donne asiatiche, e a chiamare i soccorsi è stato il portiere dello stabile di via Durazzo che ha visto il corpo insanguinato della prima donna sul pianerottolo. Intervenuta sul posto, la polizia ha trovato nell’appartamento il secondo cadavere e tracce di sangue. La vittima sul pianerottolo era nuda e ciò fa supporre che stesse tentando di sfuggire al killer.

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