Maria Falcone, sorella del giudice ucciso a Capaci il 23 maggio del 1992 ha commentato la sentenza del tribunale di Caltanissetta a proposito del depistaggio delle indagini sulla strage di Via D’Amelio.
I magistrati hanno dichiarato prescritte le accuse contestate a due dei tre poliziotti imputati del depistaggio, mentre un terzo è stato assolto. La prescrizione è stata determinata dal venir meno dell’aggravante del favoreggiamento mafioso.
“Premesso che tutte le sentenze vanno rispettate e che, soprattutto in casi così complessi, è fondamentale leggere le motivazioni, come sorella di Giovanni Falcone e come cittadina italiana, provo una forte amarezza perché ancora una volta ci è stata negata la verità piena su uno dei fatti più inquietanti della storia della Repubblica”.
“La prescrizione è sempre una sconfitta per la giustizia che, specie in processi tanto delicati, evidentemente non è riuscita ad agire con la celerità che avrebbe dovuto avere. Dal dispositivo, che asserisce l’esistenza del depistaggio e la responsabilità di due dei tre imputati, emerge comunque la conferma dell’impianto della Procura di Caltanissetta che, con un lavoro coraggioso e scrupoloso, ha fatto luce su anni di trame e inquinamenti investigativi”.