Babysitter di Modena, il bambino lanciato dalla finestra respira autonomamente: resta in prognosi riservata
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Babysitter di Modena, il bambino lanciato dalla finestra respira autonomamente: resta in prognosi riservata

La testimonianza della colf: “La babysitter era una brava ragazza, non si vedeva niente di strano e si era sempre comportata bene”.

Babysitter di Modena, il bambino lanciato dalla finestra respira autonomamente: resta in prognosi riservata
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6 Giugno 2022 - 10.20


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Ha ripreso a respirare autonomamente il bambino di 13 mesi spinto da una finestra al secondo piano della sua casa dalla baby sitter a Soliera, in provincia di Modena. I medici dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna erano cautamente ottimisti da giorni, ma la prognosi resta riservata. 

Nel frattempo, la 32enne baby sitter ha confessato ed è stata arrestata dalla Procura di Modena per tentato omicidio. In queste ore è assistita in carcere da un team di medici e psicologi. “Una specie di ‘sorveglianza’ nel timore di ‘gesti autolesionistici’”, scrive il quotidiano. Al momento del gesto, la baby sitter era in casa con la colf: Anna, una donna sui 45 anni, è stata proprio lei a soccorrere per prima il piccolo. Il Corriere scrive:

Erano le 10 e 20 e la tata scende dal secondo piano per raggiungere il primo. Davanti al gip Andrea Scarpa e al pm Pasquale Mazzei, venerdì la bambinaia ha detto che “l’unica cosa che sono riuscita a fare è stato dire la colf: “Adesso il bambino è libero”. Una frase, questa, ripetuta altre due volte, “perché la signora non capiva e solo dopo la mia insistenza, che era una specie di richiesta di aiuto, è corsa giù, nel retro della casa dove era caduto il piccolo”.

Così Anna ha trovato il piccolo esanime nel cortile, con coraggio lo ha scosso per farlo vomitare permettendogli così di liberare il respiro. Oggi racconta: “Dio mi ha dato la forza di aiutare il bimbo in quel momento terribile. Io sono molto credente e anche adesso continuo a pregare incessantemente”. Sulla babysitter dice: “Una brava ragazza, non si vedeva niente di strano e si era sempre comportata bene”.

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