Speranza: "Il virus non sparirà il 31 marzo, mascherine al chiuso anche dopo"
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Speranza: "Il virus non sparirà il 31 marzo, mascherine al chiuso anche dopo"

Il ministro della Salute: "Questo è l'anno cruciale per capire se torneremo a un vita pienamente normale. Sono ottimista, ma la partita non è chiusa"

Speranza: "Il virus non sparirà il 31 marzo, mascherine al chiuso anche dopo"
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20 Febbraio 2022 - 11.58


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Nella battaglia al Covid, in questi due anni, la scienza è stata importante, ma la strategia la strategia è risultata essere fondamentale: la campagna vaccinale e il Green Pass hanno giocato un ruolo primario nella battaglia al virus. Ma secondo Speranza non è ancora finita.

“Il lockdown fu una scelta inevitabile”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una intervista a Repubblica ricorda i primi momenti della pandemia e ha affermato che “il Covid non sparisce il 31 marzo. Il Green Pass è stato ed è un pezzo fondamentale della nostra strategia. Le mascherine al chiuso sono ancora importanti. I vaccini ci hanno fatto vincere”.

“L’Italia non era preparata ma chi lo era nel mondo? Abbiamo sempre seguito la scienza”, ha spiegato Speranza ricordando quella sera terribile: “Sono davanti alla tv, a vedere Roma-Gent. Ricordo tutto, tutto è nitido: uno a zero per noi, il colore delle magliette. Squilla il telefono, è l’assessore alla sanità della Lombardia. Mi dice: c’è un primo caso a Codogno” ha continuato il ministro per il quale “nella mia vita esiste un prima e un dopo quella telefonata”.

Ora ha spiegato “ho voglia anch’io di mettermi alle spalle questa stagione, come dice Draghi. Siamo dentro un percorso e dobbiamo continuarlo, ma tenendo i piedi per terra. Sappiamo che con il 91% di over 12 vaccinati e la variante Omicron c’è un contesto diverso. Ma serve gradualità”. Ma quando riavremo il mondo di prima?

“Questo è l’anno cruciale per capire se torneremo a un vita pienamente normale. Sono ottimista, ma la partita non è chiusa. Tra pochi mesi, un pezzo di mondo entrerà nell’autunno: osservandoli, capiremo cosa ci aspetta. A marzo parte la quarta dose per gli immuno compromessi, ma dovremo valutare il richiamo per tutti dopo l’estate. È da considerare probabile, perché il virus non stringe la mano e se ne va per sempre. Purtroppo”.

Due anni di pandemia hanno reso Speranza tra i volti politici più conosciuti. “Molti ministri della Salute hanno lasciato dicendo: ‘Non ce la faccio più’. A volte è stata durissima, soprattutto marzo del 2020. Ma in nessun passaggio mi sono sentito solo: avevo al mio fianco la comunità scientifica italiana, il governo e il sorriso dei miei figli. Devo essere onesto, non ho mai pensato di mollare. Neanche per un istante”.

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