Traffico di influenze illecite per Beppe Grillo: indagato a Milano per contratti con Moby
Top

Traffico di influenze illecite per Beppe Grillo: indagato a Milano per contratti con Moby

Sottoscritti dalla compagnia di navigazione con il blog Beppegrillo.it

Traffico di influenze illecite per Beppe Grillo: indagato a Milano per contratti con Moby
Beppe Grillo
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Gennaio 2022 - 12.07


ATF

Non un buon momento per il comico entrato nuovamente nell’occhio del ciclone dopo la bufera che, negli scorsi mesi che, ha travolto il figlio Ciro.

Beppe Grillo è indagato a Milano per traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it.  

Sono in corso perquisizioni e sequestri di documenti da parte della Guardia di finanza di Milano. L’attività delle Fiamme Gialle si sta concentrando sulle società riconducibili al fondatore M5S. Anche gli uffici dell’armatore vengono sottoposti a perquisizione da parte della Guardia di finanza.

L’accordo della compagnia di navigazione, attualmente in concordato preventivo, con la Beppegrillo.it nel 2018-2019 prevedeva un compenso di 120mila euro l’anno, per due anni, per uno spot al mese e l’inserimento di messaggi pubblicitari, contenuti redazionali e interviste a favore della Moby da pubblicare sul sito e sui social. Secondo una relazione tecnica redatta dalla stessa Moby, si sottolinea come per il contratto – efficace dall’1 marzo 2018 all’1 marzo 2020 – “veniva versato l’importo complessivo di 200mila euro”.

Nella stessa relazione si parla anche di un contributo alla Casaleggio Associati e c’è l’elenco dei finanziamenti quali 100mila euro a Change, 80mila al Pd, 10mila a Fratelli d’Italia. Non risultano altri politici indagati nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli.

LA NOTA DELLA PROCURA – L’armatore Vincenzo Onorato “ha richiesto a Beppe Grillo una serie di interventi in favore di Moby spa che Grillo ha veicolato a esponenti politici trasferendo quindi al privato richiedente le relative risposte” emerge nella nota diffusa dal procuratore facente funzioni di Milano Riccardo Targetti.

Native

Articoli correlati