Brusaferro (Iss): "Presto la variante Omicron sostituirà Delta, presto per parlare di quarta dose"
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Brusaferro (Iss): "Presto la variante Omicron sostituirà Delta, presto per parlare di quarta dose"

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità e membro del Cts: "Nonostante la crescita dell'infezione molto significativa e l'impatto notevole sul servizio sanitario il quadro è meno grave di quanto sarebbe stato senza vaccini e misure in atto".

Brusaferro (Iss): "Presto la variante Omicron sostituirà Delta, presto per parlare di quarta dose"
Silvio Brusaferro
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16 Gennaio 2022 - 10.18


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I casi Covid dopo, e durante, le festività natalizie sono aumentati a dismisura in Italia portando non pochi problemi al Paese. Secondo Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene all’Università di Udine, presidente dell’Istituto superiore di sanità e membro del Cts, la variante africana presto sostituirà la Delta ma è ancora presto per parlare di un’eventuale quarta dose di vaccino.

“Siamo ancora in pandemia, in una fase di crescita molto significativa dei contagi di cui non si prevede il picco e l’endemizzazione del virus è uno scenario possibile, ma non attuale”.

Ha poi proseguito il professore: “Siamo ancora in pandemia, in una nuova fase caratterizzata dalla variante Omicron arrivata all’80 per cento dei contagi e da quasi il 90 per cento della popolazione vaccinata. Questa combinazione, nonostante la crescita dell’infezione molto significativa e l’impatto notevole sul servizio sanitario, rende il quadro meno grave di quanto sarebbe stato senza vaccini e misure in atto”.

La speranza è che a un certo punto vaccinati e guariti creino un muro contro Omicron? “Certo, se il numero dei suscettibili al virus si riduce, cala l’indice di contagio Rt. Il problema è che Omicron può infettare anche una parte dei vaccinati, seppur con minore probabilità. Omicron convivrà con Delta? Di questo passo la sostituirà”. “Invece di discutere su cosa succederà bisogna guardare i dati e prepararsi a eventuali novità con coperture vaccinali, farmaci e monitoraggio” aggiunge. La terza dose, intanto, “protegge molto bene dalla malattia grave, se ne sta studiando la durata ed è presto per parlare della quarta”.

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