La polizia a Milano rimuove (di nascosto) le coperte ai senzatetto, a dicembre: la denuncia di Mutuo Soccorso
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La polizia a Milano rimuove (di nascosto) le coperte ai senzatetto, a dicembre: la denuncia di Mutuo Soccorso

Lo denuncia Mutuo Soccorso Milano, nata nel 2020 nel da un'iniziativa della brigata di solidarietà attiva Lena-Modotti

La polizia a Milano rimuove (di nascosto) le coperte ai senzatetto, a dicembre: la denuncia di Mutuo Soccorso
Polizia a Milano
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16 Dicembre 2021 - 19.40


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L’associazione di promozione sociale Mutuo Soccorso Milano, nata nel 2020 nel da un’iniziativa della brigata di solidarietà attiva Lena-Modotti, ha segnalato sulla sua pagina Facebook che in queste ore, a Milano, “polizia e Amsa si mobilitano per buttare coperte, materassi e tende dei senzatetto della città”. 

“Quindi è questa la Milano inclusiva di cui tanto si ci vanta?” chiede l’associazione, che aggiunge che “le persone che hanno documentato l’accaduto sono state fermate con una diffida di pubblicazione”. 

“Per precisare. La polizia locale si è presentata in forza, con almeno 40 agenti, quando il cielo era già scuro.

Le persone dimoranti lì, principalmente transitanti in fuga dalle nostre guerre, non sono state allertate con neanche un giorno di anticipo” scrive ancora l’Associazione. 

“Gli assistenti sociali sono arrivati quasi 90 minuti dopo l’inizio dell’operazione di polizia, così definita dagli agenti presenti. Sembra scontato scrivere che nessuna delle persone che vive lì ogni notte li abbia aspettati.

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Evidentemente il comune non si è accorto che a Milano le persone vivono per strada, o non ha il coraggio di riconoscerlo”.

“Queste persone sono state cacciate dai propri precari rifugi, quando il cielo era buio e senza neanche un giorno di preavviso. Eppure il sottopassaggio era abitato, lo sapevano tutti i residenti e i lavoratori del quartiere, che spesso portavano coperte e pasti caldi alle persone che non trovavano un posto migliore”. 

“I dormitori di Milano sono una barzelletta, di quelle che non fan ridere. Posti freddi, ma veramente, senza acqua calda. Letti pieni di cimici. Liste d’attesa infinite, ogni dormitorio ha una lista e chiamarli tutti ogni giorno, per scoprire se c’è posto è assolutamente disfunzionale per chi è in situazione di fragilità”. 

“Di fronte a questo qualcuno pensa a rendere più difficile la vita di chi si trova in strada, installando barriere, togliendo punti d’acqua e bagni pubblici. Noi no. Noi ci siamo e ci saremo. E sapremo sempre da che parte stare”.

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