Oggi si torna in classe e le proteste non mancano, al debutto il Green pass
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Oggi si torna in classe e le proteste non mancano, al debutto il Green pass

Chi è sprovvisto del certificato verrà considerato assente ingiustificato e dopo il quinto giorno scatterà la sospensione dello stipendio: i controlli affidati ai presidi

Il ritorno in classe
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13 Settembre 2021 - 09.24


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Si apre una nuova pagina per la scuola italiana e speriamo che per i ragazzi possa essere all’insegna della salute e della normalità, dopo mesi di didattica a distanza che ha tolto il gusto delle lezioni a molti.

Oggi riaprono le scuole per quasi quattro milioni di alunni.

Tornano in classe gli studenti di Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta e della Provincia di Trento.

Il 14 settembre toccherà alla Sardegna, il 15 a Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana, il 16 a Friuli Venezia Giulia e Sicilia e infine, il 20 settembre, a Calabria e Puglia. Green pass obbligatorio per il personale scolastico.

Si entra solo con il Green pass – Le attività tornano in presenza, ma con una novità rispetto all’anno precedente: chiunque entrerà nelle strutture scolastiche, studenti esclusi, dovrà essere munito di Green pass. Al via anche la nuova piattaforma con cui i presidi potranno il certificato verde. Chi no è sprovvisto verrà considerato assente ingiustificato e dopo il quinto giorno scatterà la sospensione dello stipendio. 

Il ministro Bianchi: “Una gioia ritrovarsi” – A fare gli auguri ai quattro milioni di studenti che oggi rientrano a scuola c’è il ministro dell’Istruzione Bianchi: “Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti, studenti, studentesse genitori, personale scolastico e tutti coloro che contribuiscono alla vita nelle nostro scuole. A voi vanno i miei più vivi auguri per un sereno anno di lavoro e crescita”. 

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Resta l’opzione Dad – Il rientro degli studenti nelle classi non cancella del tutto lo spettro della didattica a distanza. L’opzione è rimasta in vigore nei casi in cui ci siano dei positivi o altri alunni sottoposti a quarantena preventiva. L’obiettivo del governo è però quello di limitare la misura “esclusivamente alle zone rosse o arancioni e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità’ dovuta all`insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus”

Manifestazione davanti al ministero – L’anno scolastico è ripartito non senza polemiche: nella notte tra 12 e 13 settembre l’Unione degli studenti ha organizzato una manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione, disponendo delle macerie a simboleggiare “lo stato in cui giace la scuola pubblica”.

Indetta anche una mobilitazione generale prevista per il 19 novembre: “Gli studenti e le studentesse non solo hanno bisogno di tornare a scuola in presenza ma anche in sicurezza”

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