Zaki, nuova udienza per la scarcerazione: ansia per la decisione
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Zaki, nuova udienza per la scarcerazione: ansia per la decisione

La difesa di Patrick ha presentato documenti e fornito una spiegazione sulle condizioni di salute del padre, sottolineando la necessità per lui di stare vicino alla famiglia

Una vecchia immagine di Zaki con la famiglia
Una vecchia immagine di Zaki con la famiglia
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28 Febbraio 2021 - 21.25


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Nuova udienza sul rinnovo della detenzione in Egitto di Patrick Zaki, arrestato al Cairo al suo ritorno dall’Italia il 7 febbraio dello scorso anno.
Secondo quanto riferisce il gruppo ‘Patrick libero’, il tribunale potrebbe prendere una decisione nei prossimi giorni.

“Oggi si è tenuta l’udienza per il rinnovo della detenzione di Patrick George, alla presenza degli avvocati di Patrick e dei rappresentanti delle ambasciate di Belgio, Italia, Canada, Spagna e Unione europea”, scrivono gli attivisti della campagna ‘Patrick Libero’, che in diversi post riportano quanto è accaduto durante l’udienza sulla custodia cautelare di Zaki.

La difesa di Patrick “ha presentato documenti e fornito una spiegazione sulle condizioni di salute del padre e ha sottolineato la necessità per Patrick di stare accanto a lui e la famiglia in queste circostanze, in quanto loro figlio maggiore”.

Durante l’udienza, il giudice “ha poi chiesto a Patrick se volesse parlare, ma lui ha rifiutato, molto probabilmente perché non ha mai notato alcun impatto sul processo durante le sessioni dell’anno scorso. Quando gli era stata data la possibilità in udienze precedenti – ricordano gli attivisti – aveva sempre accettato di parlare, ma la decisione era sempre la stessa, ovvero il rinnovo della sua detenzione”.

Inoltre, l’avvocato di Patrick ha chiesto al tribunale di poter rimanere da solo con il suo assistito, ma la richiesta è stata respinta. ‘Free Patrick’ crede che lo studente ”avesse bisogno di questa conversazione per assicurarsi delle condizioni di salute del padre, visto che prima di oggi non ne sapeva nulla”.

Amnesty Italia, in riferimento alla decisione attesa per domani o martedì, ha parlato di “un’attesa crudele e ingiusta come la sua detenzione”.

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