Troppi rischi varianti: il Cts dice no alla riapertura delle piste da sci
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Troppi rischi varianti: il Cts dice no alla riapertura delle piste da sci

Il comitato tecnico scientifico annuncia una rinnovata chiusura: "Ultima decisione alla politica, ma sono in corso mutate condizioni epidemiologiche"

Piste da sci
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14 Febbraio 2021 - 12.00


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In un paese normale non dovremmo neanche discuterne, ma le piste da sci sembrano una componente necessaria per andare avanti.

Il Cts ha deciso di dare un nuovo stop alla riapertura, a causa della diffusione delle varianti.

“Alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche, dovute alla diffusa circolazione delle varianti virali del virus, allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”.

Il Comitato tecnico scientifico ha poi precisato come l’ultima decisione spetta alla politica: “Rimandiamo al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”.

Da domani sarebbero dovuti riaprire gli impianti di sci.

Se sulla carta la ripartenza già da settimane riportava la data di lunedì 15 febbraio, nei fatti il gran ritorno degli appassionati sulla neve è stato di nuovo posticipato.

Nonostante il Dpcm del 16 gennaio scorso lo preveda infatti, e nonostante i governatori delle Regioni abbiano già firmato le ordinanze, il ministro della Salute riconfermato Roberto Speranza e la neo-ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini ieri avevano chiesto un nuovo parere al Comitato tecnico scientifico, che oggi ha stoppato tutti coloro che già pregustavano un ritorno sulla neve.

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