Il Ministero della Salute invita alla prudenza: "Resta il rischio infezioni, anche i vaccinati in quarantena"
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Il Ministero della Salute invita alla prudenza: "Resta il rischio infezioni, anche i vaccinati in quarantena"

In caso di contatti con positivi, dieci giorni di isolamento anche per chi ha ricevuto la doppia dose. La linea indicata dopo che in un ospedale a Roma 3 medici immunizzati sono risultati positivi

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10 Febbraio 2021 - 09.16


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Durante la videoconferenza tra Ministero della Salute e Regioni sono state dettate alcune linee guida dopo che in un ospedale fuori Roma 3 medici immunizzati sono risultati positivi al tampone.
Anche i vaccinati dovranno mettersi in quarantena in caso di contatti con positivi. 

Chi ha ricevuto la doppia dose di siero anti-covid  dovrà comunque rimanere confinato: dieci giorni di isolamento, poi un tampone molecolare di controllo. La quarantena si prolunga fino alla negativizzazione, se il tampone è positivo. 
Spiega il direttore scientifico Massimo Andreoni, virologo del Policlinico Tor Vergata: «Si tratta di tre sanitari vaccinati e contagiati, ma non necessariamente contagiosi. Erano asintomatici, li abbiamo trovati positivi casualmente, durante i controlli per il cluster in un reparto. Questo dimostrerebbe il fatto che anche i vaccinati potrebbero essere portatori del virus, ma occhio agli allarmismi: il vaccino sicuramente protegge dalla malattia, si sapeva, non per forza dall’infezione».

Essere positivi da vaccinati non significa essere infettivi, il nodo non è stato ancora sciolto e la prudenza è necessaria.

Leggi anche:  Quando la malattia privata diventa fenomeno pubblico

«In linea teorica – dice il professor  Roberto Cauda, ordinario di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive al policlinico Gemelli – i vaccini proteggono sia dall’infezione che dalla malattia. Ma gli organismi internazionali, Fda ed Ema, hanno approvato i dossier presentati dalle industrie farmaceutiche concentrandosi sulla protezione dalla malattia. Quando diciamo che un preparato è efficace al 95%, parliamo della malattia, non della prevenzione dell’infezione».

Ecco perché la quarantena anche da immunizzati è la scelta «più prudente da seguire in questa fase».

 

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