L'ira di Arcuri: "Le aziende trattano i Paesi come poveracci"
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L'ira di Arcuri: "Le aziende trattano i Paesi come poveracci"

Il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus: "Ritardo insopportabile, perseguiremo i colpevoli"

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25 Gennaio 2021 - 09.53


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 “Stanno trattando i 27 Paesi europei come dei poveracci” dice il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, a ‘Live non è la D’Urso’ su Canale5. “Togliamoci dalla testa che l’Italia è più poveraccia degli altri Paesi perché così non è. L’Italia ha un problema in più. Fino qualche giorno fa era il paese d’Europa che aveva fatto più vaccini, quindi se costoro tolgono i vaccini al Paese che non ha ancora iniziato la campagna o la fa lentamente, non gli fanno lo stesso danno che hanno fatto a noi che avevamo iniziato una campagna molto massiccia”.

“Fino a sabato scorso noi somministravano 80.000 vaccini in media al giorno, questa settimana ne abbiamo somministrati 28mila per la banale ragione che queste aziende non hanno mantenuto i patti. A noi non servono rassicurazioni, promesse o annunci, servono vaccini”. “Noi abbiamo un ritardo nella fornitura di vaccini, un ritardo insopportabile, rispetto al quale faremo ogni cosa per perseguire chi è colpevole di questo ritardo e se è possibile far sì che questo ritardo finisca”.

“Noi non siamo inerti -aggiunge Arcuri – e aspettiamo che i produttori di vaccini decidano di restituirci le dosi che avevano previsto di consegnare e non hanno consegnato. Queste aziende non producono bibite e neanche merendine, queste aziende si sono impegnati a dare ai Paesi europei una certa quantità di vaccini che sono leggermente più importanti delle bibite e non lo hanno fatto. Pertanto è sacrosanto che noi cerchiamo di dimostrare il loro inadempimento e se possibile di rimetterli su una strada più normale”.

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“Pfizer venerdì della settimana precedente a questa ha mandato una lettera a chi le parla dicendo che il successivo lunedì, cioè due giorni e mezzo dopo, avrebbe consegnato il 29% delle fiale destinate all’Italia in meno. Due giorni prima. E ha fatto di peggio. Ha deciso da sola in quali regioni mandare le dosi e in quali quantità”. “Non so come è possibile una cosa del genere ma so che è successa – ha aggiunto Arcuri -, la settimana prossima la Pfizer ci darà di nuovo il 20% di fiale in meno. Per fortuna non lo farà decidendo lei a chi darle e a chi no, ma siamo riusciti a mettere in campo un meccanismo di solidarietà per cui quelli che non li hanno avuti la settimana scorsa li avranno questa. AstraZeneca, che non ha ancora avuto dall’Ema l’approvazione del vaccini, aveva comunicato che avrebbe dato all’Italia 16 milioni di vaccini in questo trimestre, ha prima comunicato che ce ne avrebbe dati otto e ieri che ce ne darà 3,1 , sempre che il suo vaccino venga approvato”.

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Per Arcuri, “siamo in presenza di una fattispecie insopportabile, imprevista che riguarda tutta Europa alla quale va messo riparo. L’Italia farà quello che il presidente Conte ha detto ieri e che io ho detto da qualche giorno e anche quello che il presidente del Consiglio europeo ha detto oggi, che l’Europa intraprenderà le strade legali per convincere queste aziende o per costringerle a darci i vaccini”.

Subito dopo Arcuri ha proseguito: “Nell’ipotesi che queste aziende riprendano una fornitura normale, noi potremmo riuscire a vaccinare entro l’autunno fino a 45 milioni di italiani. Se io credo a queste aziende? No… io voglio vedere i vaccini e poi torno da lei a dirle che in autunno ci sarà l’immunità di gregge. C’è bisogno che ci siano i vaccini e ce li devono dare questi signori che hanno firmato dei contratti che debbono rispettare”. Poi Arcuri ha spiegato: “La ragione fondamentale per cui siamo passati da 80.000 a 28.000 vaccini al giorno, è che le regioni tutte, che avevano iniziato in modo davvero meritevole, stanno conservando i vaccini per fare la seconda dose a tutti. Il problema è un altro, che noi non continuiamo a vaccinare gli altri come avremmo fatto se ci fosse stato un flusso regolare di fornitura. Nessun problema sui richiami”.

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Subito dopo, sulle siringhe Arcuri ha affermato: “Nel corso dell’ultima settimana noi abbiamo mandato alle regioni le siringhe che servivano per questa minore fornitura di vaccini, sono arrivati meno vaccini e sono state mandate meno siringhe. Questa settimana arriveranno non quelli che dovevano arrivare, ma più vaccini della settimana scorsa, manderemo le siringhe che servono per fare questi altri vaccini. Le siringhe ci sono. Se c’è stato in qualche luogo una scarsità di siringhe, le ragioni possono essere molteplici, sono casi sporadici ai quali mettiamo riparo subito”.

Infine Arcuri, alla domanda su a chi Pfizer e AstraZeneza mandano i vaccini che non mandano a noi, ha risposto: “Io ho imparato da piccolo che fin quando non c’è un mercato, ci sono tanti che producono la stessa cosa e tanti che consumano quella cosa, ci possono essere delle asimmetrie” e alla successiva domanda se potrebbero darlo a chi paga di più, ha risposto: “Io spero che questo non sia vero. Io so due cose, che all’Europa sono stati dati meno vaccini di quanti doveva ricevere e che con la salute delle persone e con la vita delle persone non si gioca”.

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