Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti evidentemente vive in un altro paese, in cui i morti di Covid non esistono e tutto è esattamente come prima. Non si spiegherebbe altrimenti come è possibile che ancora a settembre-ottobre, quando la curva stava iniziando la sua impennata, difendeva la movida a spada tratta (“Ci passa metà del Pil italiano”), con frasi come “i vecchi non sono essenziali allo sforzo produttivo del paese”, e adesso continua a spingere perché si possa viaggiare tra Comuni nel periodo delle feste: “Chi oggi ha paura di prendersi la responsabilità di consentire gli spostamenti fra piccoli Comuni, non soltanto commette un’ingiustizia ai limiti della costituzionalità, ma domani dovrà rispondere di pesantissimi danni all’economia”.
Per Toti, “in tutta la vicenda pandemia, le Regioni si sono sempre prese le loro responsabilità e mi aspetto che anche altri siano in grado di farlo. Il Natale è un momento particolare per chi crede, per i riti sociali che comporta e per il volume commerciale che ne deriva; eppure si sottovaluta il livello di sofferenza dell’economia, un incendio che cova sotto la cenere”.
Toti sottolinea che “l’ultimo Dpcm contiene due difetti molto gravi. In primo luogo, la palese ingiustizia che devono subire gli abitanti e le attività dei piccoli Comuni, costretti in un recinto, rispetto a quelli delle grandi città. E poi, si va a colpire ancora il terziario mentre il Natale, sempre con le dovute cautele e partendo dalle zone gialle, avrebbe dovuto dare un po’ di fiato al Paese. Non sono negazionista e sono disponibile anche a decretare che esistono zone nere. Però, allo stesso tempo, ci sono realtà nelle quali possiamo permetterci più libertà e che non possono essere soggette a misure penitenziali”.
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