Il paradosso Amazon: contro il monopolio in Francia protesta la sinistra, in Italia è la battaglia della destra
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Il paradosso Amazon: contro il monopolio in Francia protesta la sinistra, in Italia è la battaglia della destra

In Francia viene lanciata una petizione da ambienti di sinistra e vicini all'ambientalismo contro il monopolio di Amazon. In Italia la stessa battaglia è portata avanti dalle destre

Protesta contro Amazon
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18 Novembre 2020 - 13.40


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Il Natale si avvicina e quest’anno più che mai sarà Amazon a farla da padrone. Ma in Europa c’è un sentimento diffuso di ostilità nei confronti del gigante dell’e-commerce, tanto che in Francia ambientalisti e politici di sinistra, personalità del mondo della cultura e associazioni si sono uniti in una petizione per boicottare Amazon: Caro Babbo Natale, quest’anno stiamo assumendo l’impegno di un Natale senza Amazon”, scrivono i firmatari della petizione, tra loro la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. Nell’elenco anche i consiglieri regionali ecologisti di Grenoble e Poitiers, Eric Piolle e Lèonore Moncond’huy, così come Greenpeace, la confederazione dei commercianti di Francia e l’unione francese delle librerie. 
Controsenso tutto italiano: mentre in Francia a farsi portavoce di questa battaglia sono gli ambienti di sinistra, in Italia a raccogliere la sfida è la destra. Maurizio Gasparri infatti afferma: “Un’idea che mi sento di condividere totalmente assieme a tutti i colleghi parlamentari e alle personalità del nostro mondo culturale che vorranno aderire”.
“I nostri artigiani” continua il senatore di Forza Italia, “i nostri commercianti, le piccole aziende – aggiunge – stanno soffrendo una crisi senza precedenti. Amazon invece incrementa il proprio capitale contando anche su una sorta di immunità fiscale che non ha più ragione di esistere e contro la quale l’Europa deve prendere provvedimenti. Una concorrenza impossibile da sostenere, che ha impoverito le nostre città e che ha quindi bisogno di importanti scelte da parte della politica”. “Noi chiediamo da anni una equa tassazione, oggi sosterremo anche questa iniziativa. Anche così gli italiani potranno rendersi conto di chi sta con loro e chi invece si inginocchia al potere delle multinazionali del web”, conclude.
A lui si unisce Matteo Salvini, che a fuori dal coro dice: “Vogliamo lasciare ai nostri figli il sogno che a Natale arrivi Gesù bambino? Ma è normale che qualcuno vada in tv a dire facciamo i regali su Amazon? Ma basta con questa Amazon, In Francia c’è una petizione ‘Natale senza Amazon’. Pretendiamo che paghino le tasse? Natale in anticipo su Amazon? Non scherziamo, tra un po’ faremo l’amore su Amazon… “.
Tolta la pappardella religiosa su Gesù Bambino che quando si avvicina Natale Salvini ritira fuori insieme all’albero, anche il Codacons ha ricordato i rischi sul fronte della concorrenza: “Qualora rimangano in vigore le restrizioni anti-Covid sul fronte dei negozi, le società dell’e-commerce come Amazon otterrebbero enormi benefici perché tutti gli acquisti degli italiani verrebbero trasferiti dai negozi fisici al web. Se da un lato i consumi e le produzioni italiane potrebbero beneficiare dello shopping online, dall’altro vi sarebbe un danno enorme per il commercio al dettaglio tradizionale e una palese lesione della concorrenza e del mercato. C’è poi la questione sanitaria: nei magazzini di Amazon lavorano centinaia di persone e la catena di trasporto e consegna merci coinvolge un elevato numero di soggetti, situazione che – conclude l’associazione – alimenta la possibilità di contagi molto più che nei piccoli negozi, dove entra un numero ristretto di consumatori sottostando a rigorose norme anti-Covid”.
Dal canto suo, Amazon France ha dichiarato: “Siamo diventati, nostro malgrado, una voce per alcune organizzazioni che desiderano garantire una migliore copertura mediatica delle cause che rappresentano. La nostra attività sostiene oltre 11 mila imprenditori e commercianti francesi che si affidano ad Amazon per mantenere le loro attività e l’occupazione. Abbiamo investito più di 9,2 miliardi di euro nelle nostre attività francesi dal 2010 e stiamo impiegando più di 9.300 persone nel Paese per servire i nostri clienti. I nostri impieghi forniscono un’eccellente retribuzione, vantaggi completi e grandi opportunità di carriera, il tutto in un ambiente di lavoro positivo, sicuro e moderno”. 

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