Orrore a Imola: il padre teneva nascosto da 40 giorni il cadavere della figlia morta suicida
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Orrore a Imola: il padre teneva nascosto da 40 giorni il cadavere della figlia morta suicida

La ragazza di 42 anni si sarebbe suicidata per un "gravissimo disagio sociale", ma l'uomo l'avrebbe nascosta perché non si sentiva di separarsene. Denunciato per occultamento di cadavere

Carabinieri
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4 Novembre 2020 - 09.30


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Una donna italiana di 42 anni è stata ritrovata, morta, dentro la vasca da bagno dell’appartamento in cui viveva con il padre a Imola, in provincia di Bologna.
Secondo i carabinieri la vittima si sarebbe suicidata una quarantina di giorni fa a causa di “gravissimo disagio sociale” che stava vivendo e il padre l’avrebbe nascosta per oltre un mese perché “non se la sentiva di perderla per sempre, considerato che l’andava a trovare ogni giorno per tenerla pulita”.
L’uomo, italiano di 77 anni anni, è stato denunciato per occultamento di cadavere.

I fatti risalgono a martedì 3 novembre, quando un uomo si è rivolto ai carabinieri, dicendo di essere preoccupato per la cugina, verosimilmente morta all’interno di un’abitazione di via Antonio Banfi a Imola. I militari si sono diretti sul posto per primi e quando sono arrivati hanno fatto una macabra scoperta. La donna, G.F. italiana di 42 anni, morta da una quarantina di giorni, era stata adagiata nella vasca da bagno, sigillata con un telone di plastica e arieggiata da un ventilatore, installato accanto a una finestra del locale per espellere i gas corporei della defunta, in avanzato stato di putrefazione. Stando ai primi accertamenti dei militari, coordinati dalla Procura di Bologna, la donna si sarebbe tolta la vita a causa di una situazione di gravissimo disagio sociale e il padre 77enne avrebbe occultato il cadavere della figlia perché non se la sentiva di perderla per sempre, considerato che l’andava a trovare ogni giorno per tenerla pulita.

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Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Bologna e il medico legale.
La salma è stata trasportata al Deposito osservazione salme di Bologna, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’appartamento è stato sequestrato dai carabinieri che continueranno a indagare per chiarire la vicenda.

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