Il boss Matteo Messina Denaro condannato all’ergastolo per le stragi del 1992
Top

Il boss Matteo Messina Denaro condannato all’ergastolo per le stragi del 1992

Lo ha deciso la Corte d’Assise di Caltanissetta. Nelle stragi di Capaci e a via D’Amelio morirono i giudici Falcone e Borsellino e gli agenti della loro scorta

La strage di Capaci
La strage di Capaci
Preroll

globalist Modifica articolo

21 Ottobre 2020 - 07.54


ATF

Il boss latitante Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo per le stragi del ’92 di Capaci e Via D’Amelio costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti delle loro scorte. 

Lo ha deciso la Corte d’Assise di Caltanissetta, presieduta da Roberta Serio, dopo oltre 14 ore di camere di consiglio, Capo della mafia trapanese, Messina Denaro, ricercato dal 1993, è stato tra i responsabili della linea stragista di Cosa nostra imposta dai cortonesi di Totò Riina.

Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal procuratore aggiunto Gabriele Paci, il boss Matteo Messina Denaro avrebbe determinato all’interno di Cosa nostra “un clima di unanimità senza il quale il capomafia corleonese Totò Riina non avrebbe potuto portare avanti i suoi piani stragisti, se non a rischio di una guerra di mafia”. 

“Non è sostenibile – ha spiegato il magistrato durante la requisitoria, conclusasi con una richiesta di condanna all’ergastolo per il padrino latitante – che Totò Riina avrebbe comunque intrapreso quella strada senza avere il consenso di Cosa nostra, perché se ci fosse stato il dissenso dei vertici di una delle province ci sarebbe stata una guerra”.

Leggi anche:  Ritorna "Trame", il Festival dei libri contro le mafie

La storia di quegli anni, dunque non sarebbe stata la stessa se Messina Denaro non avesse appoggiato la linea del padrino corleonese e se non avesse aiutato Riina a stroncare sul nascere le voci del dissenso interno. 

Quello che si è concluso stasera è il terzo processo che si celebra a Caltanissetta per la strage di Capaci e il quinto celebrato per la strage di via D’Amelio. 

Nelle altre tranche sono stati condannati a vario titolo capimafia ed esecutori materiali dei due attentati.

Native

Articoli correlati