Il gip sui commercialisti della Lega: "Tra loro emerge un accordo collusivo"
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Il gip sui commercialisti della Lega: "Tra loro emerge un accordo collusivo"

Il giudice Giulio Fanales ha mandato gli indagati ai domiciliari con l'accusa di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

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11 Settembre 2020 - 10.20


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Salvini si fida di loro e li descrive come persone perbene. Al momento il Gip la vede in maniera diversa: quello intorno all’immobile di Cormano è un “accordo collusivo, siglato fin dall’origine dai tre indagati Alberto Di Rubba, Michele Scillieri e Andrea Manzoni, volto a minare dalla fondamenta il procedimento diretto a stabilire il contenuto del bando”.

Il giudice per le indagini preliminari, Giulio Fanales, ha scritto un’ordinanza di custodia cautelare di 60 pagine.
Subito dopo i tre commercialisti leghisti sono finiti ai domiciliari accusati di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
In pratica la scelta della nuova sede della Lombardia Film Commission è stata un pretesto far fare illecitamente soldi.
Il Gip ha parlato anche della ricostruzione di Andrea Manzoni, che la settimana scorsa ha cercato di difendersi di fronte al procuratore Eugenio Fusco e al pm Stefano Civardi: “Il resoconto proveniente da Manzoni non viene ritenuto attendibile per plurime ragioni”. L’indagato “pur dilungandosi lungamente in merito a circostanze marginali, ha omesso ogni riferimento ai trasferimenti di denaro dai conti della S.D.C. al suo conto personale e a quello dello studio Cld, da lui amministrata, nonché al bonifico disposto dallo Studio Cld srl a vantaggio della Studio Dea Consulting srl, partecipata da lui e amministrata da Di Rubba”.

Le intercettazioni che svelano i malumori

“Ne faremo altre mille… la prossima volta andrà bene, invece di 50 ne prendi 70…”. È il passaggio di un’intercettazione dello scorso 19 maggio, contenuta nel documento. Scillieri parla con Di Rubba e i due, annota il gip, “concordano circa la necessità di superare il malcontento serpeggiante fra i sodali in conseguenza dei guadagni rilevatisi minori del previsto”.

I trucchi per non pagare le tasse

“La Paloschi è una società chiusa e non volevano dei soldi alla Paloschi per la paura che Equitalia prendesse i soldi”.
Lo ha raccontato Luca Sostegni, il prestanome del commercialista Michele Scillieri, fermato a luglio prima che fuggisse in Brasile.
L’uomo aveva raccontato in una intercettazione come i tre commercialisti non abbiano versato alla società che ha venduto l’immobile di Cormano (Paloschi srl) i 400 mila euro pattuiti, per evitare di versare tasse al fisco. Parte del denaro, 301 mila euro, è poi stato girato con diciannove assegni da Sostegni alla fiduciaria Fidirev, e poi scomparsi in Svizzera.

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