Affari della Lega, Scilleri comincia a 'cantare' e spuntano gli altarini
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Affari della Lega, Scilleri comincia a 'cantare' e spuntano gli altarini

Nell'inchiesta sui commercialisti le prime ammissioni del professionista nel cui studio fu domiciliata 'Lega Salvini premieri"

Michele Scillieri
Michele Scillieri
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22 Dicembre 2020 - 15.42


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Lunedì 21 dicembre si è svolto il lungo interrogatorio di Michele Scillieri, commercialista della Lega ai domiciliari, ed è emerso che tra ottobre e dicembre 2016 Alberto Di Rubba, ex presidente di Lombardia Film Commission e direttore amministrativo della Lega al Senato, insieme ad Andrea Manzoni, revisore dei conti della Lega alla Camera, hanno proposto proprio a Scillieri l’ingresos in uno studio associato in cui avrebbe dovuto lavorare anche Giulio Centemero, parlamentare leghista. Una proposta che Scillieri rifiuta.
Scillieri avrebbe rifiutato perché aveva appena trasferito il suo studio in via delle Stelline a Milano, proprio dove pochi mesi dopo viene domiciliata la ‘Lega per Salvini premier’. Nell’interrogatorio di ieri il commercialista avrebbe raccontato anche alcuni dettagli sulla presunta vendita ‘gonfiata’ del capannone di Cormano e avrebbe fornito chiarimenti su due fatture da 16 e 70mila euro, a lui pagate dal Carroccio e da Pontidafin come consulenza professionale. In realtà, avrebbe incassato quei soldi come quota sull’affare di un terreno che avrebbe visto coinvolti sempre Manzoni e Di Rubba.

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