Il carabiniere Montella intercettato: "Abbiamo venduto 20 chili di droga, a Piacenza ci stiamo solo noi"
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Il carabiniere Montella intercettato: "Abbiamo venduto 20 chili di droga, a Piacenza ci stiamo solo noi"

I traffici illeciti del carabiniere Montella. I magistrati: "Un delinquente che crede di vivere in un poliziesco anni '70. Solo che le percosse e gli abusi sono veri"

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25 Luglio 2020 - 10.00


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“Noi dobbiamo viaggiare a numero uno, i numeri due li lasciamo agli altri, adesso a Piacenza poi stiamo solo noi… perché a Piacenza non ce n’è più nessuno”. Dalle intercettazioni emerge sempre più la figura di Montella, uno dei carabinieri della caserma di Piacenza, indagato per abusi, percosse e traffici illeciti, a capo della “struttura piramidale” dell’associazione criminale.

Come riporta il Corriere della Sera:

Gherardi è uno degli spacciatori più attivi della piazza piacentina. Non a caso, ancora prima della confessione del pusher-pentito che farà partire l’inchiesta, è proprio lavorando su di lui che gli investigatori del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle iniziano a sospettare delle amicizie dell’appuntato della caserma Levante. I due parlano di droga, di soldi, degli ultimi affari: “Noi ieri abbiamo venduto venti chili”. Le amicizie di Giuseppe Montella non sono segrete. Il profilo social del carabiniere lo testimonia. Nessuno però tra i superiori ha mai segnalato quegli strani rapporti tra pusher e carabiniere.

Secondo i magistrati Montella è ugualmente “delinquente”, vive in una sorta di “film poliziesco anni ’70″ ma dove “i soprusi e le percosse non sono una finzione scenica”.

Da un lato abusa della sua divisa per “estorcere confessioni” a presunti spacciatori, picchia selvaggiamente i sospettati, organizza festini nella caserma di via Caccialupo. Dall’altro organizza traffici di droga, ne cura il trasporto insieme alla compagna Maria Luisa Cattaneo (ai domiciliari) e si spinge fino nell’hinterland milanese insieme a Giardino per acquistare partite di marijuana dai calabresi.

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