La società egoista post Covid, i millennials pensano che bisogna "curare prima i giovani solo dopo gli over 65"
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La società egoista post Covid, i millennials pensano che bisogna "curare prima i giovani solo dopo gli over 65"

Inoltre il 35% dei giovani (il 26,9% nel totale della popolazione) è convinto che sia troppa la spesa pubblica per gli anziani, dalle pensioni alla salute, a danno dei giovani.

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24 Giugno 2020 - 12.32


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Ben 5 giovani su 10 in emergenza vogliono penalizzare gli anziani nell’accesso alle cure e nella competizione sulle risorse pubbliche. Più precisamente, il (il 39,2% nel totale della popolazione) ritiene che nell’emergenza sia giusto che i giovani siano curati prima degli anziani; inoltre il 35% dei giovani (il 26,9% nel totale della popolazione) è convinto che sia troppa la spesa pubblica per gli anziani, dalle pensioni alla salute, a danno dei giovani. E’ quanto emerge da un rapporto dell’osservatorio Censis-Tendercapital dal titolo ‘La silver economy e le sue conseguenze nella società post covid-19’.

“La pandemia ha creato anche una spaccatura intergenerazionale- spiega l’osservatorio- da una parte gli over 65, mediamente in buona salute, solidi economicamente, con vite appaganti e una riconosciuta utilità sociale, dall’altra i giovani. Un nuovo rancore sociale alimentato e legittimato da una inedita voglia di preferenza generazionale nell’accesso alle risorse e ai servizi pubblici, legata alla visione del longevo come privilegiato dissipatore di risorse pubbliche”.
Le conseguenze economiche della pandemia, inoltre, stando all’osservatorio Censis-Tendercapital, hanno coinvolto meno gli anziani: il 90,7% nel lockdown ha continuato a percepire gli stessi redditi, di contro troviamo i millennial con il 44,5% e gli adulti al 45%. Secondo Giuseppe De Rita, presidente del Censis, “il rapporto evidenzia una ferita tra generazioni; la sfida è tuttavia quella di leggerla alla luce di un ciclo di lungo periodo, tenendo conto che prima del contagio gli anziani erano più predisposti a cedere parte del loro reddito ai figli o ai nipoti, mentre il quadro che sembra ora emergere è quello di un atteggiamento di maggiore controllo da parte dei primi volto a riprendere padronanza della propria capacità finanziaria”.

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