La Polonia sta approfittando del Coronavirus per far passare una legge che vieta l'aborto
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La Polonia sta approfittando del Coronavirus per far passare una legge che vieta l'aborto

La proposta è stata oggi respinta dal Parlamento ma è stata solo rimandata in commissione. Le proteste delle donne sono ostacolate dalle misure di quarantena

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16 Aprile 2020 - 19.16


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Le donne polacche hanno sfidato la quarantena e sono scese in piazza per impedire che il governo, approfittando del Coronavirus e dell’attenzione mediatica che taglia fuori qualsiasi altro argomento, riuscisse nell’impresa di inasprire ulteriormente la legge anti-aborto, già una delle più restrittive d’Europa. 

Per il momento, ci sono riuscite: la legge presentata dal comitato “Stop all’aborto” presieduto da Kaja Godek, attivista pro-vita e ultracattolica che ha raccolto oltre 830mila firmatari, è stata respinta dal parlamento, che ha rimandato la legge in commissione per essere riesaminata. 

Godek è appoggiata dal presidente polacco Andrzej Duda, in corsa per il suo secondo mandato alle elezioni del 10 maggio, che ha recentemente dichiarato che avrebbe “certamente” firmato il disegno di legge. Il testo mira a vietare uno dei casi di aborto ancora legalmente autorizzati, vale a dire quello di gravi malformazioni dell’embrione.

Nella legge è presente anche la proposta di vietare le lezioni di educazione sessuale nelle scuole. 
Con picchetti a distanza di sicurezza e proteste anche da casa, le donne polacche hanno esposto poster e cartelloni, ma sono state fermate dalla polizia con l’accusa di aver violato i termini della quarantena imposti dal governo.

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In Polonia l’aborto è permesso solo in caso di stupro, incesto, se la vita della madre è a rischio o se il feto presenta gravi malformazioni. Il dibattito parlamentare che si è aperto ieri mercoledì lo vieterebbe anche in quest’ultimo caso che riguarda il 98 percento degli aborti illegali nel Paese.

La legge sull’aborto in Polonia è tra le più restrittive in Europa: l’aborto è permesso solo in caso di stupro, incesto, se la vita della madre è a rischio o se il feto presenta gravi malformazioni. Il dibattito parlamentare che si è aperto ieri mercoledì lo vieterebbe anche in quest’ultimo caso che riguarda il 98 percento degli aborti illegali nel Paese.

A causa delle restrizioni già vigenti, tra 100mila e 200mila donne polacche ogni anno sono costrette a ricorrore all’aborto clandestino o a cercare assistenza medica all’estero. C’è chi poi ordina le pillole abortive online e le assume senza alcun controllo medico.

L’opposizione sta accusando il governo di stare approfittando dell’emergenza per far passare la legge, che nel 2016 era stata ritirata proprio a causa delle ingenti manifestazioni di piazza. 

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