Morti di coronavirus nelle case di riposo: la procura di Milano apre una indagine
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Morti di coronavirus nelle case di riposo: la procura di Milano apre una indagine

Dopo le denunce di alcuni familiari si procede per diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo. Approfondimenti sul Pio Albergo Trivulzio, 'Baggina', la casa di riposo don Gnocchi e altre

Coronavirus e case di riposo
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6 Aprile 2020 - 15.21


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Colpa solo di un’epidemia e di un virus aggressivo? O ci sono state delle mancanze? La procura di Milano ha aperto una indagine sulle case di riposo e sul numero dei morti tra i ricoverati, a cominciare da uno dei suoi simboli il Pio Albergo Trivulzio.

“L’intero sesto dipartimento della procura, competente per la salute pubblica, sta lavorando alle varie segnalazioni: contestiamo reati di diffusione colposa di epidemie e omicidio colposo”, ha detto il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano.
In piena emergenza coronavirus qualcosa nei protocolli di alcune strutture sembrerebbe non aver funzionato. Le diverse denunce sono sul tavolo del procuratore aggiunto e riguardano, da quanto si apprende, oltre la ‘Baggina’, la casa di riposo don Gnocchi, la casa famiglia ad Affori, la Sacra famiglia di Cesano Boscone e la casa di riposo del Corvetto.
Le indagini si stanno concentrando, attualmente, sulle posizioni documentali. I fascicoli aperti nascono da denunce di parenti, ma anche associazioni e sindacati che avrebbero denunciato alcuni episodi poco chiari.

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