"Uniti e responsabili". L'Iss chiede aiuto agli italiani: "Prossimi 7 giorni decisivi"
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"Uniti e responsabili". L'Iss chiede aiuto agli italiani: "Prossimi 7 giorni decisivi"

Il presidente Brusaferro al Corriere e a Repubblica: "A fine settimana capiremo se le misure messe in campo funzionano"

Silvio Brusaferro
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2 Marzo 2020 - 08.43


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L’Istituto superiore di sanità chiede una mano agli italiani, chiede pazienza e rigore nell’osservanza delle indicazioni per almeno 7 giorni che saranno decisivi per capire se le misure messe in campo riusciranno a contenere l’epidemia di coronavirus nel nord Italia e nel resto del Paese. 

“Alla fine della settimana capiremo se e quanto le misure messe in campo hanno rallentato l’epidemia. Ci attendiamo risultati positivi, sono ottimista. Chiediamo collaborazione a tutti i cittadini. Il loro aiuto è importante per interrompere la catena di infezioni” dice Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in due interviste concesse al Corriere della Sera e alla Repubblica.

Brusaferro invita alla calma. “Prima di 10-14 giorni dall’avvio degli interventi di contrasto e della creazione delle zone rosse non possiamo però valutare l’efficacia di questa sorta di cintura costruita attorno ai focolai in Lombardia e Veneto” spiega, aggiungendo che l’aumento esponenziale dei contagi “era atteso” e riguarda “infezioni contratte probabilmente prima che ci organizzassimo”. L’Iss, dice ancora, ha “prefigurato una serie di scenari, anche i peggiori, per essere pronti. Se, come speriamo, dal fine settimana la curva scenderà, significa che abbiamo lavorato nella giusta direzione”.

Il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, intervistato da Agorà su Raitre, spiega che “non sappiamo se abbiamo raggiunto il picco o se crescerà in maniera esponenziale perché ci sono in atto interventi importanti, interventi sociali importanti, che possono essere molto efficaci. Poi potremo vedere la diminuzione di numero di casi come ci auguriamo. L’incubazione media – spiega – è di 5, 6 giorni; altri casi arrivano fino a 12 giorni”. Quindi “prima di vedere un effetto un po’ di tempo ci vuole”. In questo periodo “meglio essere un po’ asociali, è una misura temporanea, passerà. Cambiare dei comportamenti sociali per un periodo.. che sarà mai? Non c’è un ‘editto’ in tutta Italia, ma serve un po’ di accortezza, e speriamo bene. Non banalizziamo anche se non c’è da allarmarsi”.

Rezza smentisce il presidente dei biologi italiani Vincenzo D’Anna secondo cui si tratta di un ceppo italiano autoctono del coronavirus. “Questo è un virus che nasce in Cina e che ha fatto il giro del mondo. E’ un virus che si sta trasmettendo in Italia da persona a persona, ma è sempre quello che proviene dalla Cina. Poi che possa avere delle piccole mutazioni, è normale”. 

 

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