A Salò non revocano la cittadinanza onoraria a Mussolini: "La storia non si cancella"
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A Salò non revocano la cittadinanza onoraria a Mussolini: "La storia non si cancella"

La maggioranza di centro-destra repinge una mozione della sinistra con motivazioni che sembrano incredibili: "Mortificare l`avversario vinto, infierire su di lui, non lo elimina, ma lo rigenera"

Mussolini e Hitler
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14 Febbraio 2020 - 09.46


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Siamo all’apologia di fascismo bella e buona mascherata da rispetto della storia. Quale storia? Quella di un regime dittatoriale e sanguinario che ha tolto la lbertà agli italiani, emanato le leggi razziati e trascinato l’Italia in una guerra che ha trasformato il paese in un cumulo di macerie morali e materiali?
O il capo di una repubblichetta fantoccio messa in piedi dai tedeschi e che si distinse per la ferocia e gli eccidi di civili e partigiani?
Benito Mussolini resta cittadino onorario di Salò. Come riporta il Giornale di Brescia, non è infatti passata  nel Consiglio Comunale della città, che diede il nome alla Repubblica Sociale Italiana, la mozione che chiedeva di revocare l`onorificenza al Duce, attribuita nel 1924 da una Commissione guidata dal commissario prefettizio Salvatore Punzo, nominata dallo stesso Governo Mussolini dopo avere sciolto il Consiglio Comunale salodiano di allora.
La mozione è stata respinta con 14 voti contrari e 3 favorevoli. Contro la revoca hanno votato i 12 consiglieri della maggioranza della lista “Progetto Salò” di destra, guidata dal sindaco Giampiero Cipani, e le 2 esponenti del gruppo di minoranza “Insieme per Salò”, Marina Bonetti e l`europarlamentare della Lega Stefania Zambelli.

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Insieme per Salò è definita una lista liberaldemocratica di cemtro-destra. Ma evidentemente portatrice di un massaggio tipico di gran parte della destra italiana che non è capace di prendere sul serio le distanze dal fascismo, nononstante alcuni contorcimenti.
Ritenendo la mozione “strumentale e anacronistica”, i consiglieri di “Progetto Salò” hanno spiegato su Facebook che – oltre a non essere possibile per questioni tecniche (“Qualsivoglia onorificenza pubblica non può essere revocata post-mortem) – revocare la cittadinanza “serve solo a rimestare sentimenti di odio e rivalsa nocivi alla pacifica convivenza civile della nostra Comunità. Solo un amministratore pubblico preoccupato, non tanto del bene pubblico, ma soltanto ed esclusivamente del rischio di perdere qualche consenso, voterebbe a favore di questa mozione. L’unico modo per debellare l’ideologia sbagliata del Fascismo e dimostrare con i fatti che la nostra idea di Stato, liberale e democratico, è quella giusta. Per farlo bisogna lavorare seriamente, ascoltare pazientemente anche chi non la pensa come noi e convincerlo con le opere e l’esempio della bontà delle nostre idee. Mortificare l`avversario vinto, infierire su di lui, non lo elimina, ma lo rigenera. Se la cittadinanza venisse revocata oggi, 90 anni dopo, non avrebbe senso e rischierebbe di fare dimenticare gli errori del Ventennio fascista. La storia invece è memoria e non può essere cancellata”.
Favorevoli alla revoca, invece, i tre consiglieri del gruppo “Salò Futura”, che ha presentato la mozione: Giovanni Ciato, Francesco Cagnini e Manuela Zaminato.

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