Ferraragate, la Lega evita di discutere sulle dimissioni di Solaroli: polemica
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Ferraragate, la Lega evita di discutere sulle dimissioni di Solaroli: polemica

Il Pd ha abbandonato il consigli comunale dopo che la vicenda del vice-capogruppo registrato mentre prometteva posti di lavoro in cambio delle dimissioni di una leghista non è stata messa all'ordine del giorno

Stefano Solaroli
Stefano Solaroli
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3 Febbraio 2020 - 18.25


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Solaroli e Naomo, ossia il volto della Lega in Emilia Romagna. Un volto rude, volgare. A tratti sfrontato. 
Da un lato Nicola Lodi, il vice-sindaco Naomo, che vive in una casa popolare pur guadagnando il doppio di un operaio e ha il pass invalidi anche se cammina, corre e va in bicicletta.
Dall’altro il vice-capogruppo famoso per il video nel quale accarezzava la pistola e la mostrava, registrato mentre per ottenere le dimissioni di una leghista entrata in contrasto con il gruppo le prometteva posti di lavoro.
Ma la Lega, a scandalo scoppiato, si comporta mettendo la testa sotto la sabbia: scontro a Ferrara in consiglio comunale. La minoranza ha abbandonato gli scranni dell’aula, sedendosi tra il pubblico, per la seconda settimana di seguito, dopo che, “ancora una volta – spiega il capogruppo Aldo Modonesi – , è stata negata l’iscrizione di un odg urgente che chiede le dimissioni del consigliere Stefano Solaroli e che il sindaco, Alan Fabbri, e il vicesindaco, Nicola Lodi, detto Naomo, diano spiegazioni e chiariscano la loro posizione sull’audio trasmesso da Piazza Pulita, in cui Solaroli offriva una alla consigliera comunale Anna Ferraresi un contratto a tempo indeterminato da dipendente comunale, in cambio delle sue dimissioni, in modo da liberarsi della loro esponente, considerata una piantagrane”.
Solaroli, nell’audio, “faceva presente di aver avuto l’ok per questa operazione da Fabbri e Lodi” ricorda.
Il sindaco Fabbri accusa, invece, l’opposizione che “ancora una volta – tuona – preferisce dare spettacolo anziché confrontarsi sui temi concreti. A questo punto è evidente quanto la scelta di lasciare l’aula sia strumentale ad un’azione propagandistica che nulla ha a che vedere con l’esercizio della democrazia. L’ordine del giorno che le opposizioni hanno presentato verrà discusso domani e sarebbe addirittura già stato discusso se le minoranze non avessero lasciato l’aula durante la seduta precedente”.
“Stiamo facendo questa richiesta da due settimane – sbotta Modonesi -, invece, continua l’atteggiamento di arroganza nei confronti della minoranza e di quella parte di città, tra cui molti elettori della Lega, che chiedono chiarezza. I fatti accaduti sono molto gravi e minano il rapporto di fiducia con la cittadinanza”. “Noi siamo convinti dell’onestà del sindaco – conclude – che, però, proprio per questo, doveva sentire, per primo, la necessità di chiarire. Invece si continua con questa provocazione politica. C’è davvero un brutto clima”.
“Oggi – si arrabbia Fabbri – davanti al ripetersi della medesima sceneggiata non possiamo più sottostare ad atteggiamenti ricattatori e finalizzati ad attirare l’attenzione dei media. Quello delle minoranze è un modo di agire inaccettabile che danneggia Ferrara e lede il diritto dei ferraresi a vedere risolte le difficoltà con cui ogni giorno si devono confrontare”.

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