Salvini insiste ad attaccare Alex: "Non sono naufragi ma viaggi organizzati dai trafficanti"
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Salvini insiste ad attaccare Alex: "Non sono naufragi ma viaggi organizzati dai trafficanti"

Durante il question time alla Camera: "il decreto sicurezza ha abbattuto le partenze e i morti recuperati in mare"

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11 Luglio 2019 - 14.19


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Menzogne su menzogne, propaganda su propaganda: Salvini ormai sulla questione dei migranti è un disco rotto di bufale e numeri finti. “Il caso della nave Alex” ha detto il Ministro durante il question time al senato, “ha dimostrato l’efficacia del decreto sicurezza bis. Quelli non sono naufragi, ma viaggi organizzati da trafficanti dietro pagamento di denaro. È traffico organizzato di esseri umani”.
“Il deciso cambiamento di atteggiamento di questo governo – ha sottolineato Salvini – ha consentito di abbattere le partenze, i morti (Passati dai 5mila del 2018 ai 584 di quest’anno) e contrastare gli scafisti, dai 5mila morti. Chi fugge davvero dalla guerra può arrivare con i corridoi umanitari”.
Se è vero che i cadaveri recuperati nel Mediterraneo nel 2019 sono 584 le ragioni sono duplici: la prima è che i naufragi continuano nel silenzio, mentre nessuno, né Ong né Guardie Costiere legali e non criminali come quella libica, vanno a raccogliere chi continua a morire in mare. Le partenze inoltre non si sono abbattute per niente: lo dimostrano quei 300 migranti arrivati in 17 giorni mentre la Sea Watch non riusciva a entrare a Lampedusa. Senza contare, i centinaia di respingimenti verso la Libia, che contano centinaia di persone che vengono inghiottite nel buio dei lager e dimenticate. Ma questi invisibili nelle statistiche che Salvini spaccia per la sua propaganda non contano, o meglio, non sono un suo problema. 
“L’articolo 1 del decreto sicurezza bis – ha evidenziato il ministro – prevede la limitazione ed il divieto di ingresso nelle acque nazionali anche per motivi di ordine e sicurezza pubblica e in questo caso non conta la bandiera della nave. Sono sicuro – ha aggiunto – che il Parlamento renderà il decreto ancora più stringente e rigoroso”.

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