La storia delle Ong che salvano vite umane nemiche di Salvini
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La storia delle Ong che salvano vite umane nemiche di Salvini

Sea Eye con la Alan Kurdi; Mediterranea con il veliero Alex; Proactiva Open Arms con la nave Open Arms; Resqship con la barca a vela Josefa e Sea Watch in collaborazione con Humanitarian Pilot Initiative.

Soccorso dei migranti
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8 Luglio 2019 - 08.24


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Sono sei le ong attualmente operative nel Mediterraneo, con quattro imbarcazioni e un aereo, per la ricerca e il soccorso di migranti in partenza dalle coste della Libia: Sea Eye con la Alan Kurdi; Mediterranea saving humans con il veliero Alex; Proactiva Open Arms con la nave Open Arms; Resqship con la barca a vela Josefa e Sea Watch – in collaborazione con Humanitarian Pilot Initiative – con l’aeroplano Moonbird.
Diverse delle ong – che vivono essenzialmente di donazioni private, per lo più tramite crowdfunding online – hanno avuto in passato “guai” con le autorità di Malta e dell’Italia e ora sono impegnate in un braccio di ferro con il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini.
Sea Eye è un’ong tedesca attualmente attiva con la nave Alan Kurdi che due giorni fa ha soccorso 65 migranti. Fu fondata nel 2015 dall’imprenditore Michael Buschheuer e ha tra i sostenitori la Chiesa evangelica in Germania (Ekd), il Centro di sostegno mennonita e l’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
La Alan Kurdi nel dicembre scorso aveva compiuto la sua ultima missione con il vecchio nome “Professor Albrecht Penck”.
Lo scorso 11 febbraio a Palma di Maiorca, in Spagna, e’ stata ribattezzata “Alan Kurdi” in onore del bambino curdo-siriano di tre anni trovato morto su una spiaggia turca nel settembre 2015, in seguito a un naufragio. Insieme a lui erano morti il fratello Ghalib e la madre Rehana.Alex è un ‘ketch’ (yacht a vela a due alberi) dell’ong italiana Mediterranea che due giorni fa ha soccorso 54 migranti al largo della Libia. L’imbarcazione, come ha spiegato l’armatore Alessandro Metz, “non è attrezzata per operazioni di salvataggio ma solo di monitoraggio”.
Lo era invece la prima nave di Mediterranea, la Mare Jonio, che è ancora sotto sequestro al porto di Licata (Agrigento).Mediterranea è un’organizzazione non governativa “portata avanti dal lavoro congiunto di organizzazioni di natura eterogenea e di singole persone, aperta a tutte le voci che da mondi differenti, laici e religiosi, sociali e culturali, sindacali e politici”. Fanno parte del nucleo promotore associazioni come l’Arci e Ya Basta Bologna, ong come Sea-Watch, il magazine on line I Diavoli e imprese sociali come Moltivolti di Palermo. Sono sei le ong attualmente operative nel Mediterraneo, con quattro imbarcazioni e un aereo, per la ricerca e il soccorso di migranti in partenza dalle coste della Libia: Sea Eye con la Alan Kurdi; Mediterranea saving humans con il veliero Alex; Proactiva Open Arms con la nave Open Arms; Resqship con la barca a vela Josefa e Sea Watch – in collaborazione con Humanitarian Pilot Initiative – con l’aeroplano Moonbird. Diverse delle ong – che vivono essenzialmente di donazioni private, per lo più tramite crowdfunding online – hanno avuto in passato “guai” con le autorità di Malta e dell’Italia e ora sono impegnate in un braccio di ferro con il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini. Sea Eye è un’ong tedesca attualmente attiva con la nave Alan Kurdi che due giorni fa ha soccorso 65 migranti. Fu fondata nel 2015 dall’imprenditore Michael Buschheuer e ha tra i sostenitori la Chiesa evangelica in Germania (Ekd), il Centro di sostegno mennonita e l’Arcidiocesi di Monaco e Frisinga. La Alan Kurdi nel dicembre scorso aveva compiuto la sua ultima missione con il vecchio nome “Professor Albrecht Penck”. Lo scorso 11 febbraio a Palma di Maiorca, in Spagna, e’ stata ribattezzata “Alan Kurdi” in onore del bambino curdo-siriano di tre anni trovato morto su una spiaggia turca nel settembre 2015, in seguito a un naufragio. Insieme a lui erano morti il fratello Ghalib e la madre Rehana.
Alex è un ‘ketch’ (yacht a vela a due alberi) dell’ong italiana Mediterranea che due giorni fa ha soccorso 54 migranti al largo della Libia. L’imbarcazione, come ha spiegato l’armatore Alessandro Metz, “non è attrezzata per operazioni di salvataggio ma solo di monitoraggio”.
Lo era invece la prima nave di Mediterranea, la Mare Jonio, che è ancora sotto sequestro al porto di Licata (Agrigento). Mediterranea è un’organizzazione non governativa “portata avanti dal lavoro congiunto di organizzazioni di natura eterogenea e di singole persone, aperta a tutte le voci che da mondi differenti, laici e religiosi, sociali e culturali, sindacali e politici”. Fanno parte del nucleo promotore associazioni come l’Arci e Ya Basta Bologna, ong come Sea-Watch, il magazine on line I Diavoli e imprese sociali come Moltivolti di Palermo.

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