Strage in discoteca, parla il buttafuori: "potevo fare di più, ho il cuore spezzato"
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Strage in discoteca, parla il buttafuori: "potevo fare di più, ho il cuore spezzato"

L'uomo era al lavoro alla Lanterna Azzurra di Corinaldo venerdì scorso quando sei persone sono morte in seguito al fuggi fuggi generale causato da uno spray al peperoncino: "non ero preparato a gestire una situazione simile"

I soccorsi alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
I soccorsi alla Lanterna Azzurra di Corinaldo
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10 Dicembre 2018 - 14.36


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Dopo la strage arrivano le parole di uno dei buttafuori della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. L’uomo era al lavoro venerdì scorso quando sei persone sono morte in seguito al fuggi fuggi generale causato da uno spray urticante.
“Mi sento in colpa, potevo fare di più. Era la prima volta che lavoravo in quel locale”. Queste le parole del buttafuori, come riportato da Tgcom24, che ha assistito al caos che ha portato alla morte di cinque minorenni e di una mamma di 39 anni. “Vedevo corpi schiacciati – ha raccontato – mi chiedevano aiuto da tutte le parti e io non riuscivo ad aiutare tutti. E’ stato terribile”.
“Era la mia prima volta alla Lanterna Azzurra. Tutto è partito dallo spray – ha detto l’uomo – che ha creato il panico, ho visto il palco svuotarsi e poi le persone sono corse fuori, per un po’ sono stato spinto anche io. Mi sono trovato proprio vicino alla porta dove è crollata la balaustra. Sentivo urla, mi chiedevano aiuto, ho visto persone schiacciate. Penso che potevo fare di più, non ero preparato a gestire una situazione simile. Posso dire solo di averci provato e di averci messo il cuore che ora però è spezzato perché avrei voluto salvare quelle vite”.
E sull’inchiesta in Procura: “So che potrei finire nel registro degli indagati, non mi fa paura, sono a piena disposizione delle autorità e credo nella giustizia. Anche se venissi condannato, il giudice non potrebbe mai infliggermi punizione maggiore di quella che sto vivendo: il senso di colpa per la tragedia”.

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