Patto anti-bullismo tra il professore e gli studenti: "rispettare i compagni e la scuola"
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Patto anti-bullismo tra il professore e gli studenti: "rispettare i compagni e la scuola"

Al liceo Fogazzaro di Vicenza sottoscritto un "contratto etico": impegna i ragazzi contro il cyberbullismo, all'accoglienza delle diversità, alla pulizia dell'aula e a vestirsi in modo "adeguato"

L'aula di un liceo
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19 Settembre 2018 - 08.38


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A scuola arriva il patto anti-bullismo, un “contratto etico” sottoscritto con pari dignità tra professore e studenti, per impegnarsi al rispetto dei compagni, della scuola e del rapporto educativo. L’idea è venuta a Simone Ariot, un docente di italiano e storia del liceo di Vicenza, che ha firmato e fatto firmare il patto a 17 ragazzi di una terza dell’indirizzo scientifico nel primo giorno del nuovo anno scolastico.
“Responsabilizzare gli studenti e trattarli da adulti. E’ questo – ha detto il professor Ariot – l’obiettivo del patto. I ragazzi con questo approccio si sentono parte di una squadra”.
Il testo impegna gli studenti all’accoglienza delle diversità dei compagni. Altri punti riguardano la pulizia dell’aula, l’impegno contro il cyberbullismo, il rispetto verso l’insegnante, definito “membro della stessa squadra”, e infine anche l’abbigliamento, per cui l’alunno è invitato a non confondere “la scuola con una palestra, una piscina, una discoteca”. Tra i diritti degli studenti quello di “esprimere dubbi” in modo educato, contattare l’insegnante via email per chiarimenti e quello di parlargli.
“Giuro solennemente – si legge in un passaggio del contratto di due pagine – che accoglierò le diversità dei miei compagni, che mi impegnerò a mantenere un clima favorevole all’apprendimento, alla condivisione emotiva e all’aiuto reciproco”. E ancora: “Prometto che l’aula sarà pulita e funzionale”.
Più che un contratto quello proposto agli studenti dal professore il primo giorno di scuola, è un “patto tra gentiluomini”. I ragazzi hanno avuto tutto il tempo necessario per decidere se accettarlo. “Hanno portato a casa la proprio copia – ha raccontatao il professore – l’hanno riletta, ci hanno riflettuto e il giorno dopo l’hanno riconsegnata con la loro firma in calce. Tutti, nessuno escluso”.
Anche il professore ha messo la sua firma e tutte le parti hanno ricevuto una copia da conservare. Gli studenti, oltre ad assumersi la responsabilità di avere rispetto della scuola e dei compagni, hanno anche sottoscritto un codice di abbigliamento. “Posso scegliere lo stile che preferisco – è scritto nel contratto – sentendomi rappresentato da un modello estetico o da un altro, ma non dimenticherò di essere in uno spazio di formazione e non confonderò la scuola con una palestra, una piscina, una discoteca”. Vietati quindi shorts, pantaloni strappati, canottiere, scollature eccessive e minigonne.

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