Pelosi non uccise Pasolini: tutti lo sanno, nessuno lo dice
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Pelosi non uccise Pasolini: tutti lo sanno, nessuno lo dice

E' stato il capro espiatorio del delitto del grande artista che ha fatto comodo a tanti

Pierpaolo Pasolini
Pierpaolo Pasolini
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David Grieco Modifica articolo

20 Luglio 2017 - 19.51


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La morte di Pino Pelosi giunge provvidenziale per tutti coloro che custodiscono ad ogni costo i misteri d’Italia. Come molti sanno Pino Pelosi è stato il capro espiatorio del delitto Pasolini.
La verità ufficiale che c’è stata propinata dal 2 novembre 1975 era già assai poco credibile.
Le ripetute confessioni di Pino Pelosi hanno reso chiaro il fatto che quella notte gli assassini erano tanti e che probabilmente l’unico estraneo alla lotta atroce che ha portato alla morte di Pasolini fu proprio Pino Pelosi.
Le successive scoperte, culminate nel ritrovamento di 5 dna diversi da quelli di Pasolini e di Pelosi sul luogo del delitto dovrebbero aver fugato ogni dubbio.
Ho dedicato tre anni e mezzo a un libro e a un film che si intitolano La Macchinazione. Recentemente il protagonista più misterioso di quel delitto, Antonio Pinna, ci ha contattato per dirci che la ricostruzione è molto fedele eccetto un particolare: al volante dell’Alfa Gt identica a quella di Pasolini che passò più volte sul corpo dello scrittore non c’era lui, bensì Johnny Lo Zingaro. Nei giorni scorsi Johnny è inspiegabilmente fuggito. In realtà, entrava e usciva dal carcere a suo piacimento. L’ipotesi più sensata è che sia stato fatto sparire affinché non possa essere sottoposto all’esame del Dna che con ogni probabilità lo inchiederebbe alla sua responsabilità. Vale la pena ricordare che sul luogo del delitto venne ritrovato un anello che gli apparteneva e all’interno dell’Alfa Gt di proprietà di Pasolini addirittura un plantare che portava le sue iniziali. Per più di 40 anni Pino Pelosi lo ha scagionato, dando in escandescenze non appena sentiva pronunciare il nome di Johnny lo Zingaro.
Purtroppo, le bugie e l’omertà non sono servite al povero Pino Pelosi che ultimamente si era gravemente ammalato prima di un cancro alla prostata e poi era anche finito in dialisi per aver perso un rene.
Ora in molti si aspettano un memoriale di Pelosi consegnato a un qualche notaio. Un anno fa Pino Pelosi disse alla giornalista Martina Di Matteo che non si dava pace per l’idea che suo figlio dovesse trascorrere la vita addidato come il figlio dell’assassino di Pasolini. Ma Pelosi ha parlato troppe volte e troppo spesso a vanvera. Non riuscendo mai a gestire veramente i segreti di cui era depositario.
Sta di fatto che specialmente a Roma sono in molti a sapere come andò esattamente quella notte tra il primo e il due novembre 1975 all’idroscalo. Anche amici stretti di Pasolini avevano conosciuto Pelosi e sapevano che era una sorta di “fidanzato” di Pasolini e non un giovane prostituto incontrato per caso quella sera. In questo paese tutti sanno e nessuno parla. Evidentemente è la nostra natura e la nostra vocazione.

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