Orge in canonica, Don Contin verso la sospensione a divinis
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Orge in canonica, Don Contin verso la sospensione a divinis

Il vescovo di Padova ha aperto la procedura: "Se non c'è rilevanza penale, siamo in dovere di prendere provvedimenti disciplinari". Il Papa gli telefona.

Andrea Contin, l'ex parroco di san Lazzaro
Andrea Contin, l'ex parroco di san Lazzaro
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2 Febbraio 2017 - 16.34


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Il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, ha aperto una procedura per la sospensione a divinis del parroco accusato di aver organizzato orge in canonica. “Sono incredulo e sofferente – ha detto Cipolla – ma sto agendo perché anche se alla fine di questa vicenda non ci fosse rilevanza penale, canonicamente siamo in dovere di prendere provvedimenti disciplinari. Questi fatti rendono don Contin non idoneo ad esercitare la sua missione”.
Abbiamo visto ampliarsi a dismisura la vicenda. Nei mesi di dicembre e gennaio è esplosa anche se come Chiesa avevamo già fatto dei passi in precedenza. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni inizialmente anonime perché creavano disagio a chi si dichiarava”, ha dichiarato il vescovo.

“In questo caso diventa infatti fondamentale tutelare la riservatezza e verificare l’attendibilità – ha proseguito – per appurare le responsabilità personali. Un atto scritto e autografato è arrivato a fine maggio e un altro a metà ottobre. Da qui è partita l’indagine del tribunale ecclesiastico ed è stato consigliato alle persone che si sono rivolte a noi di rivolgersi alla magistratura direttamente”.

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Una commissione per denunce contro religiosi – “Per far fronte a questa situazione – ha detto ancora monsignor Cipolla – ho messo a disposizione del tribunale ecclesiastico più risorse per velocizzare le indagini preliminari e affrontare eventuali altri casi. Nell’arco di qualche settimana istituirò una commissione indipendente per l’ascolto di osservazioni o denunce contro religiosi e operatori pastorali in genere e sarà attivata una linea telefonica e una mail dedicata attraverso la quale sarà possibile prendere degli appuntamenti personali”.

“Ma come sempre se si tratta di reati con possibili rilievi penali invitiamo tutti a rivolgersi direttamente alla magistratura. La Chiesa non possiede gli strumenti idonei per intervenire in fatti penalmente rilevanti, noi possiamo dare il coraggio a chi fosse incerto”.

Sull’Avvenire si racconta della telefonata di Papa Francesco, sabato 28 gennaio, intorno alle 19.30. “Mi ha incoraggiato – racconta ai giornalisti – a essere forte nel portare questo impegnativo e doloroso momento della nostra Chiesa padovana”.

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