Il sindaco di Amatrice accusa: ci stanno abbandonando
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Il sindaco di Amatrice accusa: ci stanno abbandonando

Incontro dei primi cittadini alla Camera: i territori vanno messi in sicurezza

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, all'incontro alla Camera tra i primi cittadini italiani
Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, all'incontro alla Camera tra i primi cittadini italiani
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7 Novembre 2016 - 12.37


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Si è aperta con un applauso ai sindaci dei Comuni colpiti dal sisma dell’Italia centrale la sessione alla Camera dei deputati che vede, in Aula, la presenza di 600 primi cittadini italiani. “Un abbraccio ai sindaci dei Comuni colpiti”, è l’esordio della presidente Laura Boldrini, che ha poi ringraziato i soccorritori e la Protezione Civile per l’intervento realizzato in questi giorni d’emergenza.

Sindaco di Amatrice: penso che qualcuno invece ci stia abbandonando. “Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando, e se fosse così sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina. Io la fascia da sindaco la rimetterò soltanto quando avrò la certezza che non sarò abbandonato”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, che è intervenuto senza indossare la fascia tricolore da sindaco. “Ma sono sicuro che nessuno abbandonerà nessuno – ha aggiunto – perché dimostreremo che non siamo bravi solo in 10 giorni ma in 365”. Parlano con la fascia tricolore, rigorosamente, i sindaci. Ma c’è anche chi, come il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, la sua fascia l’ha persa nel terremoto del 24 agosto. Lo racconta lui stesso, commosso,. “Nel terremoto ho perso anche quella”, spiega il primo cittadino raccontando che quella che indossa oggi gliel’ha prestata un suo collega. Pirozzi quindi sottolinea: “tornerò ad indossare la fascia con lo stemma di Amatrice, quando avrò la certezza che nessuno ci abbandona”

Sindaco di Arquata: siamo un po’ trascurati. “C’è una differenza tra dieci giorni e due mesi. Comprendiamo che ora l’attenzione è tutta rivolta” ai Comuni colpiti dall’ultimo terremoto ma “ci sentiamo leggermente trascurati”. Così, interpellato dai cronisti a Montecitorio, il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci commenta le parole dette in Aula su Amatrice dal suo collega Sergio Pirozzi. “Nel mio Comune non c’è neanche una persona. Si è fermato tutto, non c’è neanche una mensa, un esercizio aperto per comprare un panino”, racconta Petrucci sottolineando come i conteggi per le casette siano da rifare dopo il sisma del 30 ottobre. “Le istituzioni sono sempre presenti, certo, ma i fari ora sono tutti puntati su Norcia, eppure il territorio è lo stesso”, sottolinea il sindaco di Arquata.

Boldrini: non vi abbandoneremo. “Noi – ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini  – confermiamo il nostro impegno, non vi lasceremo soli e faremo di tutto per tenere viva l’attenzione generale. L’Italia ha di fronte a se scelte impegnative e di lungo periodo. Al primo posto tra le priorità c’è la messa in sicurezza del nostro territorio. E’ questa la vera grande opera pubblica di cui ha bisogno l’Italia. Questo appuntamento che la Presidenza della Camera ha organizzato insieme all’Anci – ha proseguito – così come quello che svolgemmo in quest’aula due anni fa, è un momento importante di confronto e di condivisione tra le istituzioni nazionali e quelle locali, attorno ai problemi che maggiormente interessano i cittadini italiani. Ed è importante che si svolga proprio nei giorni in cui qui a Montecitorio sta iniziando l’esame della nuova legge di bilancio, per verificare la possibilità che le proposte che i Sindaci avanzeranno nei loro interventi possano trovare già una risposta in quella sede.  Mi permetto di indicare ai sindaci e alla sindache – ha aggiunto Boldrini, ricordando Tina Anselmi – di valorizzare le donne che hanno contribuito alla vita dei loro territori. Ce ne sono ed è giusto che sia ricordato”.

Parlano i sindaci delle zone terremotate. “Avevamo già grossi problemi con la scossa del 24 agosto – ha detto il sindaco di Acquasanta (Ascoli Piceno) Sante Stangoni – ora abbiamo molti sfollati, con circa 700 persone al mare; a questo punto dobbiamo capire quanti sono disposti a tornare nel nostro territorio per cercare di mantenere il tessuto sociale del territorio, visto che è già stato colpito nel recente passato da un forte spopolamento. Ora siamo tutti impegnati nel quotidiano, ma in termini generali – ha aggiunto il sindaco marchigiano – bisogna capire se ha senso o meno ricostruire, in questo ambito il primo decreto ci ha dato un a mano, ora vedremo cosa conterrà il secondo. L’importante – ha concluso – è accelerare sugli iter burocratici”.

 

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