Uccise due poliziotti: niente diritto all'oblio per un ex terrorista fascista
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Uccise due poliziotti: niente diritto all'oblio per un ex terrorista fascista

Roberto Nistri era stato condannato all'ergastolo, ora fa il fotografo. Il garante boccia il suo ricorso contro Google

Roberto Nistri è stato un terrorista fascista
Roberto Nistri è stato un terrorista fascista
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21 Giugno 2016 - 22.05


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Come dire: c’è un limite a tutto. Il diritto all’oblio non può significare cancellare la memoria. Quindi niente diritto all’oblio su Google per gli ex terroristi: gli anni di piombo non si cancellano.
 Il Garante per la privacy ha respinto il ricorso di un ex protagonista “di una delle pagine più buie della storia italiana” che, finita di scontare la sua pena nel 2009, aveva chiesto a Google di ‘deindicizzare’ alcune pagine relative al suo passato.
 Nonostante il tempo trascorso, ha spiegato il Garante, “non puo’ che prevalere il rispetto della memoria collettiva e il diritto dell’opinione pubblica a conoscere”. L’ex terrorista Roberto Nistri, romano, classe ’58, ex Nar, condannato all’ergastolo per omicidi, uscito dal carcere per liberazione anticipata nel 2000 dopo 18 anni, poi diventato biologo marino, fotografo professionista specializzato in natura e animali, vincitore di numerosi premi prestigiosi.
L’ex terrorista si era rivolto al gigante del web per chiedere di cancellare alcuni indirizzi e suggerimenti di ricerca visualizzati automaticamente (per esempio, inserendo nome e cognome compare la parola ‘terrorista). Incassato il no di Google, si è rivolto al Garante, sostenendo di essere un libero cittadino, danneggiato gravemente dalla presenza in rete di contenuti così datati nel tempo e “fuorvianti rispetto all’attuale percorso di vita”.
In ballo c’è il diritto all’oblio, stabilito da una sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2014, che contempla appunto la cancellazione dai motori di ricerca di link riferiti a notizie ritenute “inadeguate o non più pertinenti”. Una questione diventata centrale, tanto più perché “la memoria permanente della rete ci pone di fronte a problemi nuovi e complessi e a scelte difficili”, come riconosce lo stesso Antonello Soro, presidente dell’Autorità per la protezione dei dati personali.
 “Per questo sul diritto all’oblio, dentro il perimetro dei criteri fissati in ambito europeo, ogni singolo caso merita una valutazione specifica”, ha sottolineato. In questa circostanza è stato usato “un criterio di valore, di effettiva attualità dell’informazione e di reale interesse pubblico. Un conto è la richiesta di una persona che abbia commesso un reato, ma la cui vicenda non ha avuto rilievo per la storia del Paese. Altro conto è chi si macchia di delitti che sono ancora vivi nella storia dell’Italia e che hanno segnato pagine drammatiche per la comunità nazionale”.
Ma chi era Nistri? L’8 giugno del 1982 durante un controllo di un’autovettura nei pressi dello Stadio Flaminio, a Roma vennero assassinati gli agenti di polizia Antonio Carretta e Franco Sammarco: disarmati e immobilizzati gli agenti vengono uccisi con alcuni colpi d’arma da fuoco alla nuca. Il pentito Walter Sordi lo aveva accusato e per questo duplice omicidio Nistri era stato condannato all’ergastolo. Che – evidentemente – non ha scontato nella sua interezza, ma ha ottenuto la scarcerazione anticipata.

Che si sia laureato, abbia cambiato vita e nel frattempo sia diventato un ottimo fotografo è qualcosa in linea con la Costituzione, che dice che le “devono tendere alla rieducazione del condannato”. Ma dimenticare no. Non si può.

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