Serbi: Russia sì, no alla Nato
Top

Serbi: Russia sì, no alla Nato

Un sondaggio indipendente appena svolto Belgrado sembra contraddire in pieno la linea del governo: la gente non crede più all’Unione europea e disprezza del tutto l’Alleanza<br>

Serbi: Russia sì, no alla Nato
Preroll

redazione Modifica articolo

11 Aprile 2016 - 11.12


ATF

Una grande maggioranza di cittadini serbi è favorevole ad inaugurare più stretti legami con i russi, e la percentuale si fa schiacciante quando dicono“no” ad un’adesione del loro Paese alla NATO, che diciassette anni fa lo bombardò per quasi tre mesi.

L’ultimo sondaggio sugli umori del Paese viene da una fonta particolarmente attendibile, ossia l’emittente radiotelevisiva “B92”, che all’epoca di Slobodan Milosevic catalizzò l’opposizione verso il regime e semina molti dubbi circa l’attendibilità di altre recenti inchieste di opinione che invede sembravano dimostrare piena adesione alle scelte del governo, compresa quella del recente accordo con l’Alleanza per ricevere “assistenza nei rifornimenti”. Crolla anche l’adesione popolare al progetto di una ipotetica entrata del Paese nell’Unione europea, il cui “appeal” non era mai stato così basso.

Ben il 71,6 per cento degli intervistati, dice il sondaggio compiuto dalla CESID pensa che l’adesione della Serbia alla UE ed alla NATO non sarebbe una buona cosa, mentre il 55 per cento pensa la Serbia dovrebbe “allearsi con la Russia” , e inoltre il numero di coloro che sostengono questa politica appare in costante crescita. Soltanto poco più del 19 per cento degli interpettati non è d’accordo, mentre 21.5 si dichiara indeciso.

Ancora, appena l’ 11,2 per cento del campione rappresentativo si dice d’accordo con l’affermazione che “sarebbe un bene per la Serbia aderire alla UE e la NATO”, mentre il 14 per cento degli intervistati si dichiara indeciso su questo tema. Il sondaggio come si diceva ha dimostrato anche un aumento dell’ euro-scetticismoin Serbia, che negli ultimi anni non avev mai raggiunto livelli simili, tuttavia, anche se questa tendenza ormai accomuna tutti i paesi candidati. Alla domanda su quale sarà “l’argomento prioritario” della campagna elettorale in corso, il 38,5 per cento risponde che è il tenore di vita e l’alta disoccupazione,il 18,2 indica genericamente “temi economici”, mentre l’ 11,1 per cento parla dei diritti dei lavoratori e dei pensionati. Un altro nove per cento parla degli investimenti in agricoltura, mentre il 7,4 per cento opta per la lotta contro la corruzione e la criminalità.

Fonte: B 92

Native

Articoli correlati