Migranti: il mercato dei cavalli
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Migranti: il mercato dei cavalli

Il quadro di accordo siglato a Bruxelles fra Unione europea e Turchia non prevede solo 6 miliardi al regime di Erdogan ma anche un immondo cambio, uno a uno, fra profughi e respinti

Migranti: il mercato dei cavalli
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10 Marzo 2016 - 10.07


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“Deal.Accordo con la Turchia”, si legge nel “tweet” lanciato da Martin Selmayr, portavoce del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, lunedì notte, riferendosi all’accordo UE con la Turchia sulla crisi dei rifugiati, ma per i dettagli bisognerà attendere il nuovo Consiglio europeo del 17-18 marzo. Per il momento sembrano chiare due cose: la “rtta balcanica” è stata chiusa ed il ricatto della Turchia sta funzionando,

Questo primo vertice dedicato ai migranti per il momento si limita a lasciare decine di migliaia di profughi bloccati nel nord della Grecia, ad “Amnesty International” già stigmatizza questa decisiobe come a morte del diritto di chiedere asilo, “ma le preoccupazioni maggiori tornano ad essere rivolte verso la Turchia, invece di fare sforzi incondizionati sul reinsediamento e offrire altri modi sicuri e legali mostra un atteggiamento allarmante miope ed una gestione disumana di questa crisi”, denuncia l’organizzazione umanitaria dopo la chiusura di questa prima tornata di colloqui. Il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione europea, Jean-Claude Juncker hanno fissaro i contorni del piano dell’ accordo finale tra UE e la Turchia, in vista della nuova riunion del 17 e 18 marzo .
La proposta è che per ogni profugo siriano che ritorna in Turchia dalla Grecia, un siriano sarà accolto all’interno dell’UE , ed un simile patto presenta problemi sia morali che legali,

“I leader turchi e la UE oggi hanno toccato il loro nuovo minimo, un commercio delle persone più vulnerabili del mondo portato avanti come si trattasse di cavalli: l’idea del baratto sui profughi per i rifugiati non solo è pericolosamente disumanizzante, ma non offre neppure una soluzione sostenibile a lungo termine alla crisi umanitaria in atto “, ha detto Iverna McGowan, capo dell’Ufficio istituzioni europee di “Amnesty” .

La pioggia di questi giorni ha aggiunto drammaticità alla situazione dei migranti e sembra spingere gli avvertimenti verso una una crisi umanitaria incombente. Molti funzionari greci ritengono che altre 100.000 persone sono in procinto di raggiungere le loro coste entro la fine di marzo.

“Abbiamo convenuto che nonostante la buona attuazione del piano d’azione comune in materia di migrazione, il flusso di migranti che passano dalla Turchia verso la Grecia rimane troppo alto e deve essere ridotto giù in modo significativo. Sono felice che abbiamo una comprensione comune con il primo ministro Davutoğlu su come rafforzare la nostra cooperazione in modo da ottenere risultati concreti sul campo entro pochi giorni”, è il commento del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo la riunione.

I dettagli esatti dell’accordo non sono ancora stati definiti, ma lista della spesa del ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu include molti più soldi da parte della UE per accogliere i richiedenti asilo respinti dall’Europa, la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi e colloqui accelerati sulla richiesta di adesione all’UE di Ankara.
L’UE ha subito raddoppiato il suo pacchetto di aiuti finanziari a 6 miliardi . Il “Guardian” scrive in un editoriale che “da anni non c’è un vertice più importante dell’Unione europea rispetto a quello che ha avuto luogo a Bruxelles”, ma alcuni Paesi dell’Europa orientale minacciano di affondare l’accordoe contrastano ancorail piano di reinsediamento dei migranti.
Il premier ungherese Orban ha posto il veto al programma UE-Turchia di trasferire i richiedenti asilo direttamente dalla Turchia”, ha scritto il suo il portavoce su “Twitter”, mentre la Turchia si dice fiera del fatto che le sue richieste siano state accolte visto che ha già dato rifugio a quasi 3 milioni di profughi dal Medio Oriente.

Ad ogni modo la marea di persone in fuga dalle guerre in Siria e Iraq non smetterà presto: “Con queste nuove proposte ci proponiamo di salvare i profughi, scoraggiare coloro che ne abusano e sfruttano la loro situazione e aprire una nuova era nelle relazioni Turchia-UE”, dichiara adesso Davutoglu, che ha incontrato anche segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e ha chiesto “una presenza più visibile” al confine Turchia-Siria.

Molte organizzazioni per i diritti umani criticano l’accordo, sostenendo che ha violato i diritti dei richiedenti asilo.
Filippo Grandi, il capo della agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), ha detto ai membri del Parlamento europeo di essere “profondamente preoccupato per qualsiasi accordo che comporterebbe il ritorno forzato di chiunque da un Paese all’altro, senza protezione dei rifugiati e senza le salvaguardie previste dal diritto internazionale . Non ci sono soluzioni umanitarie a problemi politici che provocano sfollamenti di massa. Non esistono soluzioni umanitarie alle guerre, alla recrudescenza delle violenze ed all’ oppressione ed la mancanza di “governante” in molte parti del mondo. Abbiamo bisogno di leadership politica e di azione, sia per risolvere i conflitti che provocano lo spostamento che per assicurarsi che le persone trovino la protezione e la sicurezza di cui hanno bisogno, senza dover ricorrere a reti criminali e contrabbandieri che ne abusano e le sfruttano “, ha detto Grandi.

Altri osservatori notano che nei fatti anche Angela Merkel ha dovuto adattarsi ad un “piano B”: adesso piuttosto che sulla redistribuzione dei profughi in Europa punta sul trattenerli in Turchia. Se sul fronte del danaro l’Unione ha gi cedut, rest da definire la risposta all proposta turca di scambio “uno a uno” che sembra violare ogni legge qualsiasi regola di umanità.

Fonti: Agenzie

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