Croazia al voto l’8 novembre
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Croazia al voto l’8 novembre

Ponendo fine all’iter inaugurato quasi un mese fa con lo scioglimento del Parlamento, la presidente croata ha finalmente definito la data delle elezioni nazionali

Croazia al voto l’8 novembre
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8 Ottobre 2015 - 10.32


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La Croazia si recherà alle urne per rinnovare governo e Parlamento l’8 novembre: definendo finalmente la data ufficiale delle prime elezioni nazionali dall’ingresso di Zagabria nell’Ue (comunicata lunedì), la presidente della Repubblica Kolinda Grabar-Kitarovic ha concluso l’iter avviatosi un mese fa con lo scioglimento del Parlamento.

E il responso degli elettori sancirà una volta per tutte se la riscossa dell’Hdz – il maggiore partito dell’opposizione di centrodestra che è riuscito a risalire la china dopo essere stato travolto da una serie di rovinosi processi per corruzione – resterà confinata alla presidenza della Repubblica o avanzerà definitivamente fino alle leve del potere. Peraltro rispetto a qualche mese fa, quando la supremazia dell’Hdz nei sondaggi sembrava inattaccabile, la sfida con l’Sdp (il principale partito della maggioranza) pare propria debba giocarsi sul filo di lana. A quanto emerge dalla lettura degli ultimi pronostici disponibili, risalenti però a oltre due settimane fa, l’Sdp è riuscito infatti a colmare gran parte dello scarto di preferenze accumulato in passato (41%) pur non superando l’Hdz (33%), che continua quindi ad essere in testa. Non è un’ipotesi remota, come suggeriscono alcuni economisti, che il primo ministro e leader del Sdp Zoran Milanovic riesca a conservare la poltrona grazie ai buoni risultati in campo economico ottenuti in queste ultime settimane, dato che il Pil sta crescendo di nuovo e che il turismo ha ottenuto ricchissimi incassi.

Ma non va sottovalutata l’eccezionale abilità dello schieramento conservatore nel cavalcare con successo i (molti) errori del governo: dopotutto Kolinda Grabar Kitarovic ha ottenuto la presidenza della Repubblica al termine di una rovente campagna elettorale durante la quale l’Hdz ha martellato insistentemente sulla profonda recessione abbattutasi sul Paese dal 2008 al 2014 e sull’aggravamento della situazione in seguito all’ingresso nell’Ue. Adesso, invece, il segretario dell’Hdz Tomislav Karamarko sta tentando di utilizzare a suo vantaggio l’altalenante politica migratoria attuata dall’esecutivo di centrosinistra e l’infausta decisione (poi ritrattata a causa dei rimbrotti di Bruxelles) di chiedere i principali valichi di confine con la Serbia.

(Fonte: Ap)

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