Condannato per bancarotta fraudolenta è il manager più pagato di Expo
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Condannato per bancarotta fraudolenta è il manager più pagato di Expo

Il manager più pagato dell'Expo 2015 è un condannato per bancarotta fraudolenta. Ma non lo ha detto a nessuno. Scoperto da Cantone, è rimasto comunque in carica.

Condannato per bancarotta fraudolenta è il manager più pagato di Expo
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27 Agosto 2015 - 16.38


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Al di là della sensibilità istituzionale della procura di Milano e di tutta una narrazione mediatica davvero surreale, Expo continua a deliziarci con notizie incredibili. Dopo la storia dei parcheggi vuoti che noi pagheremo, del flop del Cirque du Soleil, ecco la storia del manager più pagato: no dei dirigenti dell’evento milanese, Pietro Galli, ha alle spalle una sentenza definitiva a due anni. Ma non lo ha detto a nessuno. Scoperto da Cantone, è rimasto comunque in carica. Lo rivela in questi termini Paolo Biondani sull'[url”Espresso”]http://espresso.repubblica.it/archivio/2015/08/27/news/il-manager-piu-pagato-di-expo-2015-e-un-condannato-per-bancarotta-1.226488[/url]. Ecco per intera l’anticipazione.


l manager più pagato dell’Expo ha alle spalle una condanna definitiva per bancarotta fraudolenta, ma non lo aveva dichiarato alla società milanese, che lo ha comunque riconfermato. Lo scrive “l’Espresso”, che nel prossimo numero ricostruisce il caso che ha coinvolto Pietro Galli, direttore generale delle vendite, marketing e gestione dell’evento di Expo 2015 spa, con responsabilità diretta su tutti i contratti per i biglietti, licenze e sponsorizzazioni.

Galli è stato condannato in tutti i gradi di giudizio per la bancarotta della società Digitalia del gruppo Cameli-Gerolimich. La sentenza è diventata definitiva nel 2005 con il verdetto finale della Cassazione. Nel curriculum presentato a Expo, il manager ha dichiarato di aver lavorato tra il 1987 e il 1992 come «assistente dell’amministratore delegato del gruppo Gerolimich», senza però parlare della condanna. La sentenza definitiva risulta cancellata anche dall’archivio informatico della Cassazione, in data imprecisata, come può accadere su richiesta degli interessati.

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Il dirigente più pagato dell’evento milanese ha alle spalle una sentenza definitiva a due anni per bancarotta fraudolenta. Ma non lo ha 
detto a nessuno. Scoperto da Cantone, è rimasto comunque in carica

La condanna del manager è stata però scoperta dall’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, che ha informato la società Expo e segnalato il caso anche alla Procura di Milano. A quel punto il commissario e amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, ha potuto esaminare la sentenza e, dopo aver chiesto chiarimenti a Galli, ha deciso di riconfermargli la sua fiducia. Una scelta che secondo fonti di Expo si spiega con il fatto che la bancarotta risaliva all’ottobre 1993 e non riguardava grosse cifre, tanto che la pena è stata ridotta in appello a due anni con la condizionale.

Pietro Galli riceve da Expo uno stipendio fisso di 200mila euro lordi, più 40 mila di bonus in base ai risultati: la sua è la paga più alta tra i venti manager premiati con «incarichi amministrativi di vertice». Il suo ruolo era stato contestato in seguito alle polemiche sugli incassi di Expo, in particolare sul numero effettivo di visitatori e di biglietti venduti.

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