Cosenza, rom contro la tendopoli: rischio barricate. E’ segregazione
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Cosenza, rom contro la tendopoli: rischio barricate. E’ segregazione

A pochi giorni dallo spostamento, molti rom appartenenti alla comunità che vive sul lungo Crati si ribellano alla soluzione tendopoli.

Cosenza, rom contro la tendopoli: rischio barricate. E’ segregazione
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19 Giugno 2015 - 14.53


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I rom in agitazione: minacciano di barricarsi nelle baracche, quando ci sarà lo sgombero. A pochi giorni dallo spostamento, annunciato a più riprese dal comune di Cosenza, molti rom appartenenti alla comunità che vive sul lungo Crati si ribellano alla soluzione “tendopoli”, trovata dall’amministrazione guidata dal sindaco Mario Occhiuto. “Ieri pomeriggio c’è stato il sopralluogo di una delegazione di rom rumeni, insieme all’associazione “Lav Romanò” e all’associazione “Scuola del Vento” che, insieme allo staff del sindaco, si sono recati alla tendopoli”, racconta Luigi Bevilacqua, rom da tempo attivo nell’associazionismo Cosentino.

“Lo scontro più acceso – continua Bevilacqua -, c’è stato alla vista delle tende in cui i rom sgomberati dovrebbero vivere, a causa delle dimensioni ridotte e per il fatto che ci debbano vivere più famiglie. La richiesta della comunità rom è quella di ottenere una tenda per ogni nucleo familiare”.
Intanto il giorno dello sgombero si avvicina. Le baracche disabitate sono state già demolite. E il Comune sta effettuando le prime opere di bonifica del territorio. La comunità è in fermento. “Vorremmo essere aiutati dall’Amministrazione a trovare una casa in affitto. Per noi non è facile!”, affermano alcuni rom, che si sono già mossi per cercare un appartamento. Ma gli sono state chieste caparre esorbitanti. Anche fino a sette mesi di anticipo. “Siamo disposti a pagare un affitto” sostengono alcuni abitanti del campo, “ma abbiamo bisogno di trovare soluzioni economiche che riusciamo”.

Il sindaco Mario Occhiuto.”Il campo rom è una baraccopoli sorta in una zona a forte rischio idrogeologico, dove ci sono stati vari incendi, a cui ho trovato soluzioni anche requisendo immobili delle ferrovie dello Stato – afferma il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto -. Devo sgomberare il Ferrhotel, a causa di un’ordinanza del Tar. E procederò anche con la baraccopoli di Vaglio Lise. Ho fatto più volte dei progetti per un campo attrezzato. L’idea era quella di riconvertire un’area industriale in un centro di valorizzazione della cultura rom. Ma i progetti sono stati entrambi bocciati dalla Regione Calabria, proprio perché era prevista la residenza dei rom. Le stesse associazioni hanno bocciato l’idea del campo attrezzato. Ma non è tutto. Sono costretto a sgomberare, per mettere in sicurezza le vite dei rom, a causa di un sequestro dell’area, da parte dell’autorità giudiziaria. Ho fatto un’ordinanza che presuppone un campo d’emergenza, per accogliere le persone sgomberate. Si tratta di un campo temporaneo. Con cucine comuni, bagni, docce. Ci sarà un controllo serio, non si potranno incendiare materiali tossici e sarà impossibile delinquere. Mentre oggi l’area del campo di Vaglio Lise è abbandonata a sé stessa”. Il supporto ai neonati sarà dato nella tendopoli. Il Comune non ha trovato soluzioni alternative per i piccoli abitanti della baraccopoli.

Dopo le tende case in affitto.Il costo della tendopoli si aggirerà intorno alle 100 mila euro e la gestione dell’emergenza dovrebbe terminare dopo l’estate. “Ci sono due modi di affrontare questi problemi – conclude il sindaco

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