Ucraina, si spara ancora
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Ucraina, si spara ancora

La guerra riavvampa nella cittadina di Marynka, ai limiti della zona filorussa, ma secondo gli osservatori dovrebbe rimanere circoscritta al momento e alla zona senza allargarsi di nuovo<br>

Ucraina, si spara ancora
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redazione Modifica articolo

5 Giugno 2015 - 10.09


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Nonostante gli accordi di cessate il fuoco ed i cotrolli degli ispettori dell’Osce, la guerra in Ucraina sembra voler divampare di nuovo: pesanti combattimenti sono riesplosi ieri a Marynka, e senza dubbio si tratta degli scontri più violenti che su siano registrati negli ultimi mesi.Come al solito le due parti si rimbalzanio le responsabilità: i fi[lorussi del Donesk accusano Kiev di aver dato inizio alle ostilità con massicci bombardamenti mentre Kiev para di improvvisi attacchi deli indipendentisti filorussi. “Krasnohorivka e Maryinka sono in fiamme si combatte lungo tutta la linea di contatto, i miliziani dell’Est stanno cercando di sfondare – ha scritto sul suo blog il parlamentare ucraino Yevhen Deydey ,che agisce come un ufficiale di collegamento per il governo di Kiev nel 1.o battaglione – pregate per i nostri ragazzi”.

Dalla capitale si afferma inoltre che una ventina di
soldati governativi sono rimasti feriti durante gli intensi combattimenti, e si afferma che i ribelli hanno scatenato un’offensiva su vasta scala, in violazione degli accordi.
Dall’altra parte si dice invece che due civili sono stati uccisi da colpi di mortaio dell’esercito governativo nella regione di Luhansk ed altre 15 persone sono morte nel territorio sotto il loro controllo, mentre altre 350 persone sarebbero intrappolate sottoterra dopo che nei dintorni di Donesk è stata bombardata una miniera di carbone.

Tom Burridge, inviato della BBC, racconta: “Nei pressi di Maryinka abbiamo potuto sentire l’eco di una battaglia rabbiosa,questo è un importante punto di passaggio fra l’ Ucraina orientale controllata dal governo ed il territorio in mano ai ribelli. Costanti tiri artiglieria si sono ripetuti per tutto il pomeriggio, il fumo si leva sull’orizzonte ed in tre occasioni abbiamo visto truppe ucraine far fuoco con i lanciarazzi multipli, noti come “Grads”, verso le postazioni dei ribelli.
Gli ucraini invece hanno accusato i ribelli di usare i “Grads”, che colpiscono indiscriminatamente una vasta area di terreno e sono vietati dagli nelle zone di esclusione nei pressi della linea del fronte, nel quadro dell’accordo di Minsk.

”Il numero esatto di morti potrebbe emergere solo con il tempo – ha continuato il cronista – ma entrambe le parti sembrano aver subito perdite significative. Chi adesso controlli Maryinka non è chiaro. In precedenza, un comandante ucraino ci ha raccontato che le sue truppe avevano perso il controllo della città e poco dopo il ministro della difesa ha detto da Kiev che le sue forze stavano tenendo il terreno, ma poco fa un comandante ribelle ci ha detto che i ribelli hanno preso il controllo dell’abitato, e se Maryinka è stata presa dai ribelli questo sembra essere il più significativo guadagno di territorio da parte dei filorussi, poiché l’esercito ucraino ha perso anche il controllo della città di Debaltseve”.

Basta un’occhiata alla carta geografica per rendersi conto dell’importanza strategica di questa cittadina: Marinka e Krasnohorivka sono immediatamente al di là della “linea di contatto” lungo la quale il 22 aprile scorso le posizioni sono state “congelate” dagli accordi, e rappresentano anche le postazioni da dove l’artiglieria pesante delle forze di Kiev può colpire l’aeroporto e la città di Donesk.”Questa è la provocazione di Kiev a livello locale, un tentativo penetrate in profondità nel territorio della DPR ( l’autoproclamata Repubblica Donetsk Popolare) e di tagliarlo in due patendo da Maryinka. Tutto questo però rimarrà un scontro locale e non darà luogo a combattimenti su larga scala,” prevede il vice ministro della difesa delle province ribelli, Eduard Basurin.

Pochi giorni fa anche la diplomazia russa aveva lanciato segnali distensivi ripetendo che per quanto le riguarda le province del Donbass non debbono dar vita ad una “repubblica di Novorossia” ma rimanere nell’Ucraina, sia pure in una condizione di forte autonomia ma addesso le nuove violenze sembramo seminare una nuova diffidenza e scuotere la fiducia di dirigenti e diplomatici di Francia e Germania, che continuano a lavorare con Russia e Ucraina per raggiungere una pace vera.

Fonti: BBC, Agenzie

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